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Valle Antrona, la rappresentazione del “Gelindo”

Le tradizioni culturali dei piccoli paesi riservano una quantità pressoché infinita di straordinarie sorprese. Alcune di esse, quando vengono adeguatamente valorizzate, diventano appuntamenti di massa. Una di queste è sicuramente la rappresentazione del “Gelindo”, che si tiene da tempo immemorabile il giorno dell’Epifania nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio a Seppiana, in Valle Antrona.

Per chi non lo conoscesse ancora, il Gelindo, secondo una tradizione popolare diffusissima in Piemonte, è uno dei pastori che, nella notte di Natale, sono accorsi a vedere Gesù appena nato, a Betlemme.

Anzi, è il primo ad averlo visto adagiato nella mangiatoia: nell’interpretazione antronese diventa un alpigiano della valle che, nella fatidica notte, ha il privilegio di incontrare San Giuseppe e la Madonna in cerca di un riparo dove far nascere Gesù. Proprio lui indica alla Sacra Famiglia una stalla a poca distanza dal luogo del loro incontro, diventando così un personaggio chiave della storia sacra. La rappresentazione teatrale di Seppiana lo coglie nella sua vita quotidiana, con la moglie Linda, il figlio Narciso, il cognato Medoro, il garzone che lavora presso di lui, Tirse e il suo servitore più anziano, Maffeo, in uno spettacolo dialettale che unisce in modo veramente unico sacralità e ironia, celebrazione religiosa e cultura popolare. Estremamente suggestivi sono i canti tradizionali che accompagnano l’arrivo dei Magi alla capanna di Betlemme. Singolarissima è la conclusione dello spettacolo, con alcuni degli attori che girano per la chiesa facendo un rumoroso incanto delle offerte tra i fedeli che vi sostano, mentre molti di loro si mettono in fila per dare un bacio alla figura di Gesù Bambino tenuto in braccio dall’attrice che impersona la Madonna. La tradizione del Gelindo, spiega Maria Vittoria Gennari, studiosa di storia e cultura locale, era diffusissima in tutto il Piemonte fin dal 18° secolo; attraverso l’area novarese è approdata nelle valli ossolane. Oggi in Ossola si perpetua solo a Seppiana, ma in diversi Presepi tradizionali del Piemonte è tuttora presente la figura del primo dei pastori, il Gelindo. La rappresentazione del 6 gennaio è un evento che coinvolge praticamente l’intero paese, fra allestimento del palco all’interno della chiesa e organizzazione dello spettacolo. L’edizione 2023 ha richiesto circa due mesi di preparazione, spiegano gli attori.              

Mauro Zuccari     

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