Negli Stati Uniti non avrebbero esitato a battezzarla: “Tea Valley”, valle del tè. Nel nostro microcosmo siamo molto più prudenti e parsimoniosi, meno coraggiosi. Ma la sostanza è tutta lì da vedere, 3 ettari coltivati a tè, Camellia Sinensis, a Premosello Chiovenda (provincia di Verbania) che non è proprio Cina, India o Giappone. Coltivazione tra le poche in Italia, ma unica per dimensione e produzione in Europa. Insomma, la più grande del nostro Vecchio Continente, dove l’agricoltura intraprendente made in Italy non finisce mai di stupire. Come Alessandro Zacchera, alla guida di questa azienda nata floricola, la Compagnia del Lago. Siamo nella Valle del Toce. Zacchera ha sfatato un luogo comune: il tè si può produrre anche a queste latitudini, l’importante è che i suoli non siano troppo calcarei. Come avviene qui, grazie all’acqua da irrigazione che scende dalle montagne della Valgrande. Sfida vinta, oltre le aspettative.
La Compagnia del Lago è un’azienda nota non solo in Italia, per la produzione di acidofile (come le camelie, le azalee, i rododendri e le ortensie), esportate per il 70 per cento all’estero. La famiglia Zacchera opera dal 1995 con il padre Paolo. La coltivazione del tè era stata intrapresa per ottenere una produzione a scopo ornamentale. Poi il passo successivo con un campo sperimentale di 4800 piante. Oggi sono 20 mila, presto il traguardo delle trentamila. Nata dopo iniziative analoghe già affermate in provincia di Lucca e in Sicilia, la piantagione di Zacchera le ha superate e si è consolidata come prima a livello europeo. Per questo Alessandro Zacchera è stato incoronato in Campidoglio a Roma con il premio nazionale “Bandiera verde”, istituito dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) per promuovere la migliore agricoltura del territorio. Zacchera ha ottenuto uno dei dieci riconoscimenti in Italia, distinguendosi per la categoria “agri-innovation”. Il tè della Compagnia del Lago è raccolto a mano, selezionando germogli e foglie una a una.
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