«Un incoraggiamento per sostenere insieme questa ripresa frenata», rallentata dalle preoccupazioni per una guerra che è combattuta ai confini dell’Unione, ma che ha effetti che si sentono forti «nel pieno cuore dell’Europa e delle nostre comunità».
È il primo auspicio, quasi un appello, che il vescovo Franco Giulio ha fatto durante il tradizionale incontro di Natale con i rappresentanti della società civile, delle istituzioni e delle forze dell’ordine del territorio della diocesi di Novara. Un appuntamento ormai tradizionale, che negli anni ha perso il carattere della formalità, per diventare un’occasione di confronto proprio sui nodi, sulle potenzialità e sui problemi aperti che riguardano la realtà delle tre province – Novara, Vco e Valsesia – della diocesi. «Per costruire – ha detto il vescovo – la città comune».
Ed insieme al grazie per la gestione proprio dell’emergenza ucraina il vescovo ha espresso le sue preoccupazioni per gli effetti sull’economia – e dunque sulla tenuta del tessuto sociale – di questa guerra che non accenna a spegnersi. Poi la seconda sottolineatura: il secondo elemento di preoccupazione che ha voluto citare il vescovo guardano già al prossimo anno.
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