Oltre settant’anni di sacerdozio tutti dedicati al servizio ai più bisognosi e all’annuncio del Vangelo, in diocesi di Novara e nei diversi luoghi di missione dove ha operato come fidei donum, in Burundi e in America Latina. È stata questa la vita e la testimonianza di don Francesco Ciampanelli, morto nella giornata di ieri a 94 anni nella casa di riposo Divina Provvidenza di Novara, dove si era ritirato da qualche anno.
Il funerale sarà celebrato dal vescovo Franco Giulio mercoledì 23 novembre alle 9.30 nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Novara. Il rosario si terrà, sempre a San Giuseppe, martedì 22 alle 17.15.
Il cordoglio della Chiesa novarese
«Domandiamo al Signore – scrive il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Franco Giudice – che accolga la sua anima in Cielo dopo una vita consacrata, in territori così diversi, alla sua Chiesa. Siamo vicini in questo momento ai suoi familiari, e in particolare al nipote don Filippo Ciampanelli e a don Maurizio Gagliardini».
A ricordarne la figura è anche il direttore del Centro Missionario diocesano don Massimo Casaro. «La sua – dice – è l’esempio di una vita donata alla missione e in modo particolare alla missione in mezzo ai poveri e agli ultimi. Non solo attraverso le parole, ma soprattutto attraverso l’esempio e lo stile, capace di arrivare in modo diretto a tutti. È stato capace di spendersi in contesti tanto diversi come l’Africa e l’America Latina accettando le sfide dell’inculturazione. È stato un vero “dono della fede” per tanti».
I primi anni di sacerdozio
Don Francesco era nato a Novara il 27 aprile 1928. Ordinato da mons. Gilla Vincenzo Gremigni il 29 giugno 1951, aveva vissuto il suo primo incarico, dal 1951 al 1959 quale parroco di Seppiana, divenendo anche Vicario Economo di Montescheno dal 1955 e di Viganella dal 1958. Dal 1959 fino al 1970 sarà parroco di Torrion Quartara a Novara, e Vice-Direttore dell’Ufficio Missionario, per divenire, dal 1965, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie.
La lunga esperienza missionaria
Si avvierà poi l’ampio ministero missionario, alternato con alcuni rientri in Diocesi. La prima terra di missione sarà l’Africa dove, dal 1970 al 1979 sarà parroco di Bugenyuzi, nella diocesi di Ngozi in Burundi.
Poi sarà la volta dell’America Latina: dal 1980 don Francesco accoglierà la responsabilità della parrocchia di Chejendè nella diocesi di Trujillo in Venezuela, mentre dal 1987 al 1992 opererà nella Prelatura di Ayaviri in Perù.
Tornerà una prima volta in Italia nel 1992, divenendo parroco di Barengo e Cavaglietto fino al 1997.
L’Africa però lo richiamerà come collaboratore alle parrocchie di Murehe e Rwarangabo in Burundi dove rimarrà fino al nuovo rientro nel 2001 quale vicario parrocchiale di Sant’Agabio in Novara. Ancora una tappa in Africa come collaboratore a Nyamurenza in Burundi dal 2003 al 2008, fino al definitivo rientro in Diocesi nel 2008, residente in Seminario e disponibile ai più vari incarichi, in particolare per il ministero della Riconciliazione in Cattedrale a Novara. Nel 2016 è stato accolto, quiescente, alla Pia Casa della ‘Divina Provvidenza’ di Novara.