Gli bastava un tovagliolino di carta per abbozzare un progetto, magari durante una cena. Comunemente era conosciuto come architetto, ma era un “interior designer”, in ogni caso un genio, nato tale a prescindere da titoli di studio o da appellativi. Così era Marco Preti, morto improvvisamente il 7 agosto 2020 a 64 anni. Il “genio” di Marco, il suo essere borgomanerese e cittadino del mondo, il parlare la lingua del “sciöppu” e quella di Shakespeare, disinvolto tanto in piazza San Gottardo tanto a Times Square, è stato ricordato sabato scorso al collegio Don Bosco (dove fu allievo) nella manifestazione “Vita arte colore” presentata da Paolo Simonotti, voluta da amici e dal figlio Mattia. In tanti hanno evidenziato aspetti della sua personalità. Un evento che ha permesso di raccogliere 27mila euro.
Articolo completo sul settimanale “L’Informatore di Borgomanero”, in edicola da venerdì 11 novembre