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In ascolto del mondo della scuola: primo incontro della Consulta dei presidi

«Oggi siamo qui perché condividiamo una convinzione. Tutte le nostre proposte formative, tutti gli strumenti che mettiamo in campo, ogni nostro sforzo in ambito educativo devono avere una sola preoccupazione: il bene dei nostri ragazzi». È stato il vicario generale don Fausto Cossalter, a tracciare l’orizzonte comune e la premessa di fondo del percorso della “Consulta dei presidi”, che si è riunita lo scorso mercoledì nella sede dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose a Novara.

Una prima assoluta, che ha visto la partecipazione di una decina di dirigenti da diversi territori della diocesi: da Gravellona Toce, sino a Cerano. «L’idea – ha spiegato Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio e anch’egli dirigente scolastico – è quella di avviare un tavolo di lavoro che possa essere uno spazio per condividere idee e progetti. Ma, soprattutto, un momento di ascolto, come Chiesa, del mondo della scuola». Un aspetto sottolineato proprio da don Cossalter.

«”Ascolto” è ciò che ci chiede di fare il Papa con il percorso sinodale avviato nell’anno scorso». Un percorso insieme, quello tra la scuola e la comunità ecclesiale, che ha come soggetti immediatamente coinvolti gli insegnanti di religione, «ecco perché oggi siamo qui, nella loro “casa di formazione”».

E il primo obiettivo dell’incontro è stato proprio «metterci – ha sottolineato don Cossalter – in ascolto del mondo della scuola, trovare insieme strade condivise, perché quell’Alleanza Educativa di cui ormai da anni si parla, non resti solo un proposito teorico». Per il vicario generale oggi più che mai questa è un’urgenza, «perché la posta in gioco è altissima: siamo chiamati ad accompagnare i giovani di oggi a diventare i cittadini del domani, per costruire il nostro futuro, il futuro della nostra comunità e del nostro Paese». In questa direzione, «altrettanto importante è trovare insieme i modi per coinvolgere, e in alcuni casi ricostruire, il rapporto con le famiglie». 

Andrea Gilardoni: