Con il 4 Novembre si celebra una delle sue ricorrenze storiche più importanti: il Giorno Anniversario dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. In questo giorno del 1918 terminava la Prima Guerra Mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria, il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa nazionale. Dunque: come non ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, si sono sacrificati per un ideale di Patria? Valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi: caduti per la libertà dell’Italia e la pace. La nostra libertà: quella di tutti noi. Mai nessuno di noi avrebbe immaginato di celebrare il 4 Novembre nelle condizioni di oggi: due anni di pandemia, quasi un anno di guerra in un Paese vicino, le conseguenze economiche e sociali. “A peste, fame et bello libera nos, Domine”. Immagini atroci, cronache di ferocia, di morte ci trasmettono televisioni e giornali. L’angoscia ci prende. Pietà per quel popolo dell’Ucraina, aggredito dai soldati di Putin, bambini, vecchi, donne e uomini. Ricordo l’immagine di un cane vicino al suo padrone morto, steso insepolto in una strada.
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