Sottraevano rame, acciaio, ma anche elettrodomestici funzionanti come computer, tv, tablet, motoseghe, nelle isole ecologiche, per poi rivenderli a terzi a volte anche direttamente all’interno dei centri di raccolta.
Undici persone (8 italiani e 3 stranieri) sono indagate a vario titolo per associazione a delinquere volta alla commissione di peculato e ricettazione, ai danni di Medio Novarese Ambiente Spa, società pubblica, dove 9 degli 11 indagati erano dipendenti.
A mettere in atto le perquisizioni sono stati i Carabinieri forestali del Gruppo di Novara e delle Stazioni dipendenti, con il supporto di militari dei Gruppi forestali di Torino, Biella e Verbania.
Le indagini, durate oltre un anno, sono state condotte dalla Stazione Carabinieri forestale di Lesa e si sono avvalse anche di strumenti d’indagine tecnica come riprese video, monitoraggi con sistemi gps e intercettazioni telefoniche. Proprio la S.p.A. Medio Novarese Ambiente aveva denunciato ai Carabinieri forestali di Lesa alcuni episodi di furto subiti all’interno dei propri centri di raccolta e aveva fornito prime preziose indicazioni ai militari nonché le immagini delle telecamere interne dei centri per l’inizio dell’indagine.
I successivi accertamenti hanno permesso di ricostruire una continua ‘prassi’ messa in atto da nove dipendenti della S.p.A. dediti ad appropriarsi, sistematicamente e quotidianamente, di rifiuti “nobili” con valore economico che venivano poi rivenduti a terzi a volte, come anticipato, anche all’interno dei centri di raccolta.
Le intercettazioni telefoniche dei dipendenti hanno poi fatto emergere una stabile connessione tra i vari indagati che si dividevano di volta in volta i “rifiuti” di interesse e ne stabilivano il prezzo di rivendita. Durante le perquisizioni sono stati individuati e sequestrati anche punti di stoccaggio dei rifiuti prelevati abusivamente dalle piazzole.
Anche gli smartphone in uso agli indagati sono stati sequestrati così da ricostruire nel dettaglio la “rete” delle persone coinvolte. A carico dei dipendenti “infedeli” della società (pubblica) Medio Novarese Ambiente S.p.A., oltre alla ricettazione, è stato contestato in particolare anche il reato di peculato poiché gli stessi, rivestendo il ruolo di “incaricati di pubblico servizio”, si sarebbero impossessati di beni di proprietà dell’Ente Pubblico da cui erano stati assunti.
Le perquisizioni infine sono state estese anche nei confronti di 2 soggetti (1 italiano e 1 straniero) indagati per ricettazione per aver, in più occasioni, acquistato materiali/rifiuti dagli indagati consapevoli della loro provenienza illecita.
Le attività hanno interessato i Comuni di Arona, Borgomanero, Borgo Ticino, Bellinzago, Marano Ticino, Suno, Dormelletto, Fontaneto D’Agogna e hanno visto impegnati oltre 40 carabinieri forestali di Novara e delle province limitrofe.
La S.p.A. Medio Novarese Ambiente ha fornito un determinante contribuito alle indagini mettendosi, sin da subito, a disposizione degli investigatori.