Questa mattina, lunedì 31 ottobre, presso la casa di riposo Divina Provvidenza di Novara, è morto don Elio Agazzone, che per quasi 30 anni era stato parroco a Fara Novarese.
I funerali, presieduti dal vescovo Franco Giulio Brambilla, saranno celebrati giovedì 3 novembre 2022 nella Chiesa parrocchiale di Fara Novarese alle 10.30. Sempre a Fara sarà recitato il Rosario mercoledì 2 novembre alle 20.30. La salma verrà tumulata nel cimitero di Bogogno.
«Siamo vicini ai fratelli Luciano e Franco e affidiamo al Signore don Elio, perché possa essere ricompensato per il suo impegno a favore della nostra Chiesa novarese», dice don Franco Giudice, vicario episcopale per il clero e la vita consacrata, esprimendo il cordoglio di tutta la diocesi.
Nato il 12 marzo 1949 a Bogogno e ordinato sacerdote il 23 giugno 1973 da mons. Aldo Del Monte, don Elio aveva vissuto i primi anni di ministero sacerdotale a Borgo Ticino come viceparroco accanto a don Franco Boniperti. Nel 1977 era stato nominato parroco di Granerolo, dove è rimasto fino al 1988, quando ha accolto la responsabilità della Comunità di Cavaglio d’Agogna. Dal 2010 al 2013 è stato delegato amministrativo del vicariato della Valsesia e ha inoltre insegnato Religione dal 1973 al 1991 in varie scuole.
Ma la sua più intensa e lunga esperienza sacerdotale l’ha vissuta a Fara Novarese, dove è stato parroco dal 1996 al marzo scorso, lasciando l’incarico per motivi di salute. A testimoniare il legame con quella comunità, le parole che il vescovo aveva scritto in occasione della sua rinuncia alla responsabilità di parroco. «Voi conoscete bene – aveva scritto il vescovo – l’affetto, la premura pastorale e l’attenzione alle persone che don Elio ha sempre avuto svolgendo il suo ministero nella vostra comunità che ha molto amato e che continua ad amare. La sua sofferta decisione nasce proprio da questa attenzione, costatando la fatica nell’assicurare il servizio pastorale ed essendo preoccupato perché la comunità non venga privata di ciò che le è necessario».
A ricordarlo con affetto è anche il suo successore a Fara, don Manuel Spadaccini. «Per me è don Elio è stato una figura di riferimento – dice – e mi è stato vicino sin dai tempi in cui ero coadiutore, quasi come un padre. Era una persona semplice che amava la sua comunità ed era sempre presente. Ci confrontavamo molto e anche nel periodo di lockdown ci sentivamo giornalmente. Ultimamente era in casa di riposo per i suoi problemi di salute ma nonostante questo anche nell’ultimo periodo si preoccupava della sua comunità».