Bambini tra i 7 e i 9 anni, ma anche ragazzi che sono a ridosso della maggiore età. In prevalenza egiziani e pakistani. E poi albanesi. Nelle ultime settimane anche qualche ragazzino afghano. È l’identikit dei tanti minori stranieri non accompagnati che stanno giungendo a Novara.
Un trend costante che ha portato a un forte incremento della loro presenza: giovani che sono a carico del Comune, messo in difficoltà da questa vera e propria emergenza. «Da inizio anno sino a settembre i numeri – riferisce
l’assessore alle Politiche sociali, Luca Piantanida – sono quasi raddoppiati». A gennaio erano 65, 88 a fine giugno e ora 110, con una crescita significativa in estate. Una situazione difficile da gestire e che coinvolge più aspetti e più Enti (con il Comune anche Prefettura e Questura). Dalla necessità di accogliere ragazzi giunti in Italia soli, trovando loro posto nelle strutture dedicate, ormai al completo, ai costi che il Comune deve sostenere per la gestione. Senza contare tutta l’attività di integrazione, con i corsi di italiano e altre azioni di inclusione. «Non vorrei definirla una bomba sociale, ma la questione – rileva Piantanida – è una grande criticità per la città, una situazione fuori controllo. Qualcosa che mette a dura prova la tenuta di tutti i servizi».
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