Sono in corso le indagini della Polizia di Stato sul danneggiamento e vandalismo avvenuto nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 settembre alla chiesetta della Madonnina, in via della Riotta. Un edificio sacro cui è molto legata la comunità santagabiese. Qui, nel mese di maggio, si tiene un rosario che raccoglie sempre un buon numero di anziani del quartiere ed è la chiesa alla quale è molto legata anche la comunità di Limbadi, particolarmente numerosa a Sant’Agabio. All’interno della chiesa, infatti, è custodita la statua di San Pantaleone, patrono dei limbadesi.
A segnalare l’accaduto è il parroco, don Massimo Volpati, che ha immediatamente fatto denuncia alla Polizia, intervenuta sul posto con il personale della Scientifica. Don Volpati ha evidenziato quanto successo anche in un post sui social. La chiesetta è stata trovata con il portone danneggiato, con un ampio buco sull’anta di destra nella parte in basso. Chi ha agito ha anche tentato di forzare la serratura, non riuscendoci. Sono così entrati nell’edificio sacro dal foro realizzato nel portone.
Una volta all’interno gli autori del vandalismo (saranno le Forze dell’Ordine a capire cosa possa essere accaduto, se si tratta di un furto andato a male, di un atto vandalico o di altro ancora) hanno preso i quadri sacri appesi alle pareti e li hanno buttati in un piccolo giardino che si trova accanto alla chiesa. «Molti di questi – spiega don Volpati – sono stati sfregiati e danneggiati gravemente». Anche questo un elemento che la Polizia vaglierà con attenzione. Tra i quadri danneggiati alcuni erano quadri di ringraziamento per qualche grazia ricevuta. Un atto, dunque, «molto grave, irrispettoso nei confronti sia di coloro che generosamente li avevano donati sia di tutti i fedeli che hanno a cuore quella chiesetta tanto cara alla comunità cristiana e al quartiere». E’, inoltre, riprende don Volpati, «un atto sacrilego. Sono in corso le indagini da parte delle Forze dell’ordine».
Il falegname è già intervenuto per riparare la porta della chiesa, mentre il parroco, nel pomeriggio, ha celebrato una messa di riparazione, «quanto si promuove, in genere, dinanzi a gesti di questo tipo. Non sapevo se scriverne sui social, ma ho visto molti reagire con attenzione alla nostra chiesa. Una reazione emotiva, generosa, attenta. Personalmente – conclude don Volpati – sono molto amareggiato, indignato e arrabbiato. Speriamo che la giustizia venga fatta». In zona non ci sono telecamere da poter visionare. La speranza è che qualcosa emerga dal materiale raccolto dalla Scientifica.
Sul fatto è intervenuto su Facebook anche Saverio Restuccia, presidente dell’associazione che raduna i limbadesi di Novara, che si è detto particolarmente colpito del vandalismo.