Chi è questo Costantino Pagani al quale Borgomanero ha intitolato una strada, fra viale Achille Marazza e via Edmondo De Amicis? Molte notizie su di lui si ricavano dal libro di Massimo Novelli: “La cambiale dei Mille ”. Ne parla, comunque, Giuseppe Cesare Abba nel suo “Da Quarto al Volturno” secondo il quale era “tenente di fanteria, disertato da Genova, caduto morto a Calatafimi, sotto il nome di De Amicis e giacque lì nella sua bella divisa con vicino alla sua bella testa il berretto listato d’argento”. Era nato nel 1837, a Borgomanero, figlio del farmacista Giovanni Battista e di Paola Bolchini. A 17 anni, si era arruolato in fanteria (XXVII reggimento) del regno sabaudo. Diventò caporale (prima) e (poi) sergente. Sembrava destinato a una carriera nelle truppe regolari ma le cose andarono diversamente. Approfittando di una licenza in famiglia, nel giugno 1858, forse per insofferenza alla disciplina o per chissà quale altro motivo, disertò. La vita militare, però, deve esergli rimasta nella pelle. Allo scoppiare della seconda guerra d’indipendenza, si presentò in uno dei centri di arruolamento dei cacciatori delle Alpi e indossò la camicia rossa. Si battè a San Fermo (27 maggio 1859) nella battaglia vinta dai garibaldini. In quell’occasione, i reparti di Garibaldi, sconfiggendo gli austro-ungarici, si aprirono la strada verso Como. Dopo l’armistizio di Villafranca, Pagani, sotto falso nome, seguì Garibaldi che, nel frattempo, aveva ottenuto il comando in seconda (alle dipendenze del generale Manfredo Fanti) dell’esercito della Lega dell’Italia Centrale.
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