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Quel Fruttidoro in cui Napoleone festeggiava il compleanno all’Isola Bella

Anche in questa propaggine d’Italia incuneata tra le Alpi, Napoleone impresse la sua “orma di piè mortale”. Lasciò una traccia alle Isole Borromee dove venne in gita con la moglie Giuseppina subito dopo il Ferragosto del 1797. Era l’occasione per festeggiare il suo ventottesimo compleanno. Di per sé, niente di memorabile, anche se storici e cronisti locali – dal De Vit al Massara – se ne interessarono convintamente (non senza smarrirsi tra le date esatte di quei giorni). Persino lo storico Max Gallo, nella sua monumentale biografia dedicata al Napoléon, si mostrò attento alla circostanza che ricostruì dettagliatamente utilizzando come fonte gli appunti del diario del’ambasciatore Melito. Il quale Melito, con dovizia di dettagli, indugiò nella descrizione del viaggio che cominciò di notte per evitare il grande caldo. Il convoglio si componeva di sette o otto carrozze, scortato da due dozzine di dragoni a cavallo. “Partimmo da Milano”. E già comincò ricordando male – Melito – perché si misero in movimento da Mombello, nel cuore della Brizna, dove il Generale Bonaparte alloggiava a Villa Pusterla Arconati (destinata, in seguito, a essere utilizzata come manicomio).

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