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La grande sete della risaia che rischia la desertificazione

Alla ricerca dell’acqua perduta. Potrebbe essere il titolo del film – drammatico – da proiettare sugli schermi di questa estate torrida. I primi cacciatori dell’oro blu sono gli agricoltori che stanno già facendo la conta dei danni: riso e mais compromessi, produzioni che potrebbero essere dimezzate, alcuni seminativi ridotti, campi messi a riposo.

Mario Fossati, direttore generale di Est Sesia Novara, il principale consorzio irriguo italiano (che compie 100 anni) è lapidario: “Per salvare le coltivazioni servono 200 metri cubi acqua/secondo. Ne disponiamo di 2 o 3”. Angelo Robotto, direttore di Arpa Piemonte, fotografa un quadro senza precedenti: “Il deficit pluviometrico è pari al 56%, la mancanza d’acqua nel Novarese è del 70%, la zona di maggior criticità in Piemonte. Le portate dei fiumi: a Casale Monferrato il Po è a -90%, il lago Maggiore tre metri sotto il livello abituale e il grado di vuotezza all’80 per cento”.

L’articolo integrale sul nostro settimanale, in edicola da venerdì 17 giugno 2022 e disponibile anche online, in tutte le edizioni: 
– Edizione Nord: Il Popolo dell’Ossola, l’Informatore del Cusio, il Verbano
– Edizione Centro: L’Informatore di Borgomanero, il Monte Rosa, il Sempione
– Edizione Sud: L’azione, l’Eco di Galliate, il Cittadino Oleggese, il Ricreo

 

Gianfranco Quaglia: