Anche il popoloso rione collinare della Bellaria ad est dell’abitato di Gozzano ora ha i suoi santi protettori che si venerano da almeno tre secoli, non a sostegno diretto degli uomini, ma di un abbondante raccolto. E la Madonna del Caramin, sulla cima di una collinetta che in quei secoli spaziava sui vigneti e su altri prodotti dell’agricoltura. Per Lei e per i santi Giuliano e Lorenzo, nel XVIII secolo è stata eretta una cappella proprio a confine con Bolzano Novarese. La Madonna mostra l’abitino del Carmelo e Gesù Bambino tiene in mano un grappolo d’uva, da qui la convinzione che la cappellina sia stata eretta a protezione o con l’auspicio di un buon raccolto. Nel medaglione del timpano, recentemente staccatosi dal muro e conservato integro nella biblioteca Antonio Mazzetti, è raffigurato san Grato d’Aosta, venerato contro i danni dei temporali e della tempesta. Tutto torna. In questi ultimissimi anni ha ridestato grande attenzione da parte degli abitanti del rione collinare, stimolati anche dell’interessamento di Maria Luisa Gregori, già assessore alla cultura e attuale presidente della Biblioteca. Si è costituito un comitato per il restauro ed ora si è arrivati al dunque: “Questa cappella deve essere restaurata” è l’auspicio unanime, non solo degli abitanti del rione.
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