Un “ritorno in piazza” che ha il sapore quasi di una rinascita: per tornare a incontrarsi, vivere insieme – papà e mamme, nonni e bambini – un momento di festa condivisa.
I rappresentanti di associazioni e movimenti della diocesi che stanno collaborando all’organizzazione raccontano così la Giornata diocesana della Famiglia di Cannobio che quest’anno si terrà in contemporanea con il 10° Incontro internazionale delle Famiglie a Roma, il prossimo 26 giugno. Nel programma la messa presieduta dal vescovo, stand nelle vie del centro storico, la processione dalla collegiata sino al Santuario della Pietà, dove quest’anno ricorre il quinto centenario del miracolo.
«Credo – dice Veronica Bosi, dell’Associazione genitori scuole cattoliche e rappresentante del Forum delle Associazioni Familiari – che la cosa più bella sia proprio tornare a guardarsi negli occhi, a specchiarsi negli altri: ciascuno con le proprie diversità (perché ogni famiglia è unica) riconoscere in chi si incontra lo stesso cammino di fede». Tornare, sottolinea Bosi, «a non sentirsi più soli, dopo i periodi difficili del Covid. Perché per definizione in famiglia non si è mai soli, ma in tanti, in questi mesi hanno vissuto momenti difficili».
E di una presenza, che diventa anche messaggio di condivisione e testimonianza parla anche Emanuela Balzano, dell’Associazione famiglie numerose. «Noi siamo le famiglie “non invitabili” a cena… perché siamo troppi! – scherza Balzano -. E allora essere invitati ad una festa fa sempre piacere! Penso poi che la nostra presenza possa anche essere un segno di una testimonianza. Un modo per lanciare, in maniera semplice e discreta, un messaggio sulla bellezza della famiglia che sa accogliere la vita, in tanti modi e forme diverse».
La famiglia che accoglie include, è anche uno degli aspetti che sottolinea Patrizia Fornara, della Comunità di Sant’Egidio. «La Comunità è da sempre attenta a promuovere il dialogo tra generazioni come valore importante per la nostra società – spiega – la Giornata della Famiglia sarà un’occasione per condividere insieme un momento di festa». Fornara richiama poi il significato di celebrare questa giornata diocesana in contemporanea con quella di Roma e insieme a alle diocesi di tutto il mondo. «È il valore aggiunto di questo appuntamento. È un modo perché il maggior numero di famiglie possano partecipare vivere l’Incontro mondiale. L’essere “in piazza” è un segno che dice dell’appartenenza ad una Chiesa “in uscita”, che pensa sé stessa e progetta le proprie proposte mettendo al centro l’attenzione a coinvolgere e includere».
Festa, accoglienza, e inclusione, dunque. Unite dall’attenzione alla dimensione spirituale: «perché la preghiera, se vissuta bene, è sempre “festa” – dice Luisa Lavaselli di Rinnovamento nello Spirito -. L’essere a Cannobio e aiutare nell’organizzazione, poi, per noi ha anche un altro significato che riguarda da vicino il carisma del nostro movimento: quello del servizio. Alle altre famiglie e alla comunità ecclesiale».
Per avere informazioni sulla giornata del 26 giugno a Cannobio, è possibile scrivere all’Ufficio diocesano per la Famiglia (famiglia@diocesinovara.it) o visitare il sito www.famiglia.diocesinovara.it.