Branzack United in 2ª categoria: la vittoria di un gruppo di amici

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Era una calda giornata di agosto del lontano 2010 quando 4 o 5 ragazzi di Bellinzago, tra un tuffo e un aperitivo in piscina, decidono di fondare la squadra di calcio “Branzack United”. Una squadra che fin dall’inizio ha avuto solo l’intento di divertirsi, passare qualche ora insieme e mantenersi allenati senza pensare che domenica 9 maggio 2022 avrebbero vinto il campionato della terza categoria.

Il primo nucleo della squadra, con Matteo Bagnati nel ruolo di presidente e un’altra quindicina di ragazzi di Bellinzago che già giocavano a calcio o che comunque avrebbero sempre voluto giocarci. Causa mancanza di tempo e di allenatore la prima partita in casa è stata persa 2 a 1, ma questa sconfitta non ha demoralizzato i calciatori tanto che nel giro di pochi anni sono passati nei vari gironi amatoriali del CSI poi nella Lega Nazionale Dilettanti arrivando ora alla promozione in seconda categoria.


L’articolo integrale sul nostro settimanale, nelle edizioni disponibili nella zona sud della diocesi di Novara – L’azione, l’Eco di Galliate, il Cittadino Oleggese, il Ricreo – in edicola da venerdì 13 maggio 2022. Tutti i settimanali si possono consultare anche online.


A raccontare l’esperienza vissuta c’è l’unico capitano del Branzack: Andrea Marchi, classe 1987, che a distanza di anni ha esaudito il suo sogno sportivo.

Mi racconti cosa è successo domenica pomeriggio?

«Domenica abbiamo vinto il campionato della terza categoria superando di tre punti anche il Borgolavezzaro con il quale eravamo a pari punti.

Al termine della partita un delegato della FIGC ci ha premiato tutti con la consegna di una medaglia e della fantastica coppa. Inoltre, lunedì mattina ci è arrivata una lettera di congratulazioni dalla federazione in ci viene ufficialmente comunicata la promozione in seconda categoria»

Il tuo rapporto con la squadra?

«Il rapporto con la squadra è molto bello. Gioco da quando è stata fondata e sono stato il capitano già dal primo anno. Posso dire di aver giocato con tutti i ragazzi che sono passati dal Branzack. All’inizio era nato tutto come un gioco, ma poi negli anni ci siamo sentiti tutti più coinvolti. Il gioco è diventato una sfida di gruppo con un unico obiettivo: vincere. Ogni anno la squadra si rinforzava, si è creato un ambiente gioioso e si è innalzato il livello».

Una parola/frase per descrivere cos’è per te il Branzack 

«Per me il Branzack è una seconda famiglia, ma anche un gruppo di amici che ha lavorato insieme per raggiungere degli obiettivi»

Continuerai l’anno prossimo?

«Purtroppo no… La vittoria è il coronamento di un percorso iniziato 12 anni fa. L’anno prossimo lascerò la fascia a qualcuno che ne sarà altrettanto degno. Mi dedicherò alla mia famiglia e alla mia piccola Bea che nascerà questa estate».


Dietro la vittoria di una squadra, in questo caso del Branzack United, c’è sempre un bravo allenatore, Luca Urrico, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.

Il calcio è sempre stato lo sport che ha segnato la vita di Luca tanto che, dopo diversi anni giocati a pallone, decide di intraprendere la carriera da mister e nel 2018 prende il patentino da allenatore.

Il 2019 è un anno importante perché il suo trasferimento da Pombia a Bellinzago lo porta a diventare ufficialmente l’allenatore del Branzack United.

Congratulazioni per la vittoria! Sensazioni provate domenica con la vittoria del campionato?

«Domenica è stato un mix di sensazioni positive, soprattutto perché diversi ragazzi del vecchio gruppo molleranno quindi ci tenevo a portarli alla vittoria. I sacrifici fatti li hanno portati a questo grande traguardo».

A inizio stagione si aspettava già quei risultati?

«Devo essere onesto…Il primo anno che sono arrivato ho pensato subito che nel giro di due anni il Branzack sarebbe salito di categoria poi causa covid ci siamo dovuti fermare. Tolta la prima partita persa, ho iniziato a vedere il salto di qualità e abbiamo portato a casa dei bei risultati. È stato un lavoro lungo tre anni».

Invece si aspettava di vincere il campionato?

«Vincere no, nonostante abbia sempre pensato di avere un’ottima squadra. Ma ero convinto di giocarci le prime posizioni in classifica oppure di arrivare ai play-off. Poi però in autunno abbiamo saputo che non ci sarebbero stati, quindi l’obiettivo si è trasformato ed è diventato quella della vittoria, dato che sarebbe passata solo una squadra».

I punti di forza/elementi necessari per allenare una squadra di terza categoria?

«Per me i punti di forza sono i singoli calciatori. Io faccio la squadra in base alle persone perché per me alla base c’è il gruppo. Come ho detto domenica ai ragazzi senza anche lo staff non si può vincere. Poi i ragazzi hanno messo la loro bravura, infatti il campo parla sempre. Partire in 24 e arrivare alla fine con tutti è notevole, indipendentemente dalla vittoria. Tra loro si è instaurata una sana competizione durante le partitelle degli allenamenti portando così la squadra a livelli superiori».

Com’è stato allenare il Branzack United?

«Mi sono trovato fin dall’inizio e mi trovo tuttora molto bene. Quando sono arrivato a Bellinzago non conoscevo quasi nessuno, ma i ragazzi mi hanno accolto con grande entusiasmo. Mi piace stare con loro, mi mantengono giovane. Tramite la squadra ho conosciuto persone speciali. Inoltre, ho avuto la fortuna che si sono fidati tanto, per questo non ho voluto stravolgere il vecchio gruppo già esistente. Tutti si sono integrati (anche quelli nuovi)»

Il più bel ricordo con i suoi ragazzi?

«Risale all’11 dicembre del 2021… Eravamo tutti a cena e durante la serata – per la prima volta – ho visto i miei ragazzi così contenti e convinti di vincere il campionato che ho iniziato a sognare con loro. Credo e spero che, come mister, sia riuscito a trasmettergli quel sentimento di vittoria»

Ci sono stati momenti in cui pensava di mollare?

«Mollare no, però quando abbiamo perso la prima giornata a Fara il nostro “siamo forti” è venuto meno. Lì sono arrivate le prime insicurezze. Ho avuto anche qualche paura durante le altre sconfitte, pensavo di non riuscire a comunicare bene con i miei giocatori, nonostante tutto abbiamo superato anche quei momenti»

Allenerà il Branzack l’anno prossimo? Obiettivi futuri?

«Sì, stiamo già progettando di portare nuovi giocatori. Mi piange il cuore sapere che non avrò più in squadra i “vecchietti”, ma ho chiesto loro però di venire ad allenarsi e stare in compagnia. L’obiettivo principale sarà quello di mantenere la categoria».


Gabriele Murgia: un nome e una garanzia per il Branzack United. Giovane attaccante, e vicecapitano, che quest’anno ha segnato 25 goal diventando il capocannoniere della stagione.

Il calcio è senza dubbio una delle più grandi passioni di Gabriele, lo dimostrano gli anni trascorsi a partire dalla squadra dei pulcini a quella in prima categoria con il Bulé e poi continuare la propria avventura sportiva con il Branzack.

Quando e perché hai iniziato a giocare nel Branzack United?

«Ho iniziato a giocare nel Branzack United nel 2018. Prima giocavo nel Bulè Bellinzago. Un bel giorno però mi è arrivata la chiamata dal Branzack e non ho esito ad accettare…devo dire anche che conoscevo praticamente tutti i ragazzi».

Come ci si sente ad aver contribuito con 25 goal alla vittoria?

«Sono molto contento sia per la vittoria che nell’essere stato il capocannoniere del campionato. Erano tre anni che cercavamo di salire in seconda categoria. È una bella sensazione vedere la propria squadra felice e saper di aver contribuito a tutto ciò».

Il goal e la partita più bella?

«Il goal più bello è quello all’andata contro il Barengo. Era il 95’ minuto e su calcio di punizione ho segnato, abbiamo vinto 3 a 2. Invece, la partita più bella è difficile…parlerei di più di girone di ritorno in generale perché ho fatto diverse doppiette».

La partita più difficile? 

«La partita più difficile è stata quella di ritorno con il Borgolavezzaro, non abbiamo vinto e addirittura rischiavamo di farci superare dalla seconda in classifica dell’epoca (Borgoticino)»

Il tuo rapporto con la squadra? E con il mister?

«Ho un ottimo rapporto, mi sono sempre trovato bene. Lo stesso vale per il mister. Era proprio quello che volevo andando a giocare per e nel Branzack United».

Continuerai l’anno prossimo?

«Sì, sicuramente. Punto e spero di ripetermi anche la prossima stagione. Mi dispiace però che la “vecchia guardia” molli. Ho un bel rapporto con tutti loro e mi sarebbe piaciuto iniziare la stagione di nuovo insieme»