La logistica è un settore in fortissima espansione nel Novarese: «si stima possa impiegare 10mila addetti sul nostro territorio e le prospettive occupazionali sono in crescita».
Per offrire una fotografia di questo settore su cui si sono accesi i riflettori dopo la morte di Adil Belakhdim, responsabile Si Cobas del Novarese, travolto e ucciso durante una manifestazione a Biandrate da un camionista che ha forzato il blocco dei manifestanti, abbiamo intervistato Alberto Bontempi, della Filt-Cgil di Novara e Vco (nella foto con Riasat Hussein Raja, delegato sindacale FIT CISL della cooperativa Dimensione lavoro operante al centro logistico dell’Esselunga a Biandrate), l’associazione sindacale a cui fanno riferimento la maggior parte dei lavoratori del settore.
C’è stata una evoluzione nel settore logistico negli ultimi mesi? «La situazione del novarese continua ad essere estremamente variegata, con condizioni di lavoro molto diverse anche in base ai settori produttivi a cui la logistica fa riferimento – Alcuni risultati positivi sono stati ottenuti nel fashion, con i lavoratori di alcuni magazzini internallizati a Trecate, con la logistica della Lavazza al Cim e in altri casi dove il minor ricorso a coperative e subappalti ha migliorato il rispetto dell’applicazione contrattuale. E’ un percorso graduale a cui alcune aziende hanno risposto meglio di altre. Nella GDO, la grande distribuzione del settore alimentare, ad esempio, siamo ancora molto indietro. Nel Novarese tutti i grandi gruppi hanno un proprio centro logistico di distribuzione e in questi ambiti ci sono ancora appalti dati a cooperative spurie che cambiano nome ogni pochi anni e continui cambi di appalto. In questi casi per i lavoratori ci sono meno garanzie ed È difficile recuperare Tfr e fondi di garanzia».
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