Ahmadreza Djalali, cittadino con doppia nazionalità iraniana e svedese e con molti anni di presenza a Novara, dove lavorava, sarà giustiziato entro il prossimo 21 maggio con l’accusa di spionaggio a favore del Mossad.
Lo riporta l’agenzia di stampa Isna citando proprie fonti. Già ricercatore presso il Centro di medicina dei disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale di Novara, il ricercatore era stato arrestato nel maggio di sei anni fa nel corso di una visita accademica in Iran. Condannato poi a morte nell’ottobre del 2017, da quel momento si trova rinchiuso nel carcere di Teheran, in condizioni non ottimali. Questo nonostante le numerose manifestazioni a suo favore e le pressioni internazionali.