Servono infrastrutture per l’acqua altrimenti la risaia morirà di sete

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Servono infrastrutture per l’acqua altrimenti la risaia morirà di sete
Servono infrastrutture per l’acqua altrimenti la risaia morirà di sete
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C’è chi ha imprecato e chi ha pregato alzando gli occhi al cielo. E chi sta proponendo le “casseforti di oro blu”. Quasi cinque mesi senza pioggia hanno riarso i campi, assetato il suolo, messo a rischio i raccolti. Qualche segnale è arrivato, ma insufficiente.

La poca acqua caduta è un’illusione, non basta per cambiare la situazione. Quella finalizzata alle risaie viene distribuita quasi con il contagocce dai consorzi irrigui, che attingono alle residue riserve di laghi e fiumi, nel difficile equilibrio di conservare il deflusso minimo vitale necessario alla sopravvivenza della fauna.

In un vertice con tutti gli attori della filiera (associazioni di bonifica e organizzazioni agricole) all’Est Sesia di Novara è stato scritto un punto fermo: non rimane che chiedere il riconoscimento di stato di calamità per causa di forza maggiore. 

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