Corteo del Primo Maggio a Novara per la pace e un lavoro più sicuro e qualificato

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Prima festa del Primo Maggio in piazza dopo il lungo stop determinato dalla pandemia. 350 persone hanno sfilato in corteo, questa mattina a Novara, domenica primo maggio, partecipando al tradizionale appuntamento promosso da Cgil, Cisl e Uil in occasione della festa dei lavoratori (foto Agenzia Visconti).

Corteo del Primo Maggio 2022 a Novara – YouTube

Titolo dell’edizione 2022 della festa, “Al lavoro per la pace”. Tra le principali richieste, stipendi e contratti equi, reale diritto al lavoro, posti di lavoro più stabili e contrasto quindi alla precarietà. Una manifestazione anche per dire ‘no’ alla guerra e ‘sì’ alla pace. Un conflitto che può arrecare una seria crisi economica anche nel nostro Paese, andando a colpire proprio i lavoratori, con un rialzo dell’inflazione e salari non adeguati.

Il corteo ha preso il via alle 9,30 da piazza Cavour. Ha poi sfilato per le strade principali della città, arrivando sino in piazza del Rosario (piazza Gramsci), dove si sono tenuti gli interventi dei rappresentanti sindacali. Ad accompagnare la manifestazione, la marching band “Bandakadabra”, che, insieme alla banda musicale di Cameri, ha suonato tanti brani, da “Bella ciao” sino a “Bandiera rossa” e animato i passaggi lungo le vie del centro storico di Novara. Tanta la gente che, dalle finestre, dai balconi o anche semplicemente fermandosi per strada, ha applaudito la banda, accompagnando i brani.

Una manifestazione, quella di oggi, dedicata all’Ucraina. “Un appuntamento – ha esordito in piazza Attilio Fasulo, segretario generale Cgil Novara e Vco  – per il lavoro e per la pace. Oggi è bello potersi rivedere qui dopo due anni. Un modo per dire la nostra contrarietà alle guerre. 56 quelle che, al momento, stanno insanguinando il mondo. Oggi siamo vicini ad Assisi, dove si svolge la tradizionale Marcia per la pace”. La segretaria generale Cisl del Piemonte Orientale, Elena Ugazio: “sono stati due anni molto complicati, che hanno cambiato ciascuno di noi. Oggi possiamo essere qui per la grande responsabilità avuta da tutti, grazie ai vaccini e al fatto che ci siamo vaccinati. Pensavamo, dopo due anni, di poter riprendere questa celebrazione al meglio. Poi il 24 febbraio abbiamo vissuto l’inimmaginabile. Con l’invasione russa – ha sottolineato – siamo ripiombati nel Novecento”. Nell’intervento ha poi chiesto, rinnovando un appello già fatto al Comune nei mesi scorsi, la creazione “di una cabina di regia con le istituzioni comunali e provinciali per valorizzare le eccellenze del settore manifatturiero, ma anche per contrastare il precariato e creare percorsi di formazione. Novara deve tornare – ha detto – a essere un polo manifatturiero. E per ottenere questo risultato – ha evidenziato con forza – occorre fare squadra”. E’ seguito l’intervento del segretario generale nazionale Uil-Fpl Michelangelo Librandi, che ha parlato della necessità di un lavoro stabile, qualificato e più sicuro e di come “i contratti a termine non possano essere la normalità, ma rappresentare solo condizioni eccezionali”.

A chiudere la manifestazione ancora Fasulo, che ha ricordato Pio La Torre, il partigiano Bruno Albino Calletti e Giuseppe Giustina, ucciso a 24 anni dai fascisti esattamente un secolo fa a Romagnano Sesia in occasione della festa dei lavoratori e ricordato nel comune valsesiano proprio con un evento nella serata di ieri, sabato 30 aprile.