Il potere salvifico delle parole: perché i libri curano e, a volte, salvano. Lo ha spiegato lo scrittore Michele Marziani, ospite della serata inaugurale della ventiquattresima edizione de “La Fabbrica di Carta”, venerdì 22 aprile, presentando il suo nuovo libro, “La cura dello stupore. Appunti sull’arte di cavarsela e star bene con se stessi” (Ediciclo). Lo scrittore sessantenne, riminese ma trapiantato in Valsesia, con grande generosità di sentimenti e simpatia affabulatoria ha dialogato con lo scrittore Paolo Crosa Lenz, nel gremito spazio incontri del centro culturale di Villadossola. Egli ha ricostruito il cammino emotivo che, durante il primo lockdown, lo ha condotto a ripercorrere i tratti salienti di una filosofia di vita, improntata al rispetto per la natura, alla capacità di affrontare ogni situazione con curiosità, disincanto e, nel contempo, la fanciullesca capacità di stupirsi e apprezzare ogni accadimento della vita. «Lo stupore è curativo perché aiuta a vivere meglio ma se vogliamo stupirci dobbiamo prenderci cura dello stupore» ha chiosato lo scrittore.
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