Un 25 Aprile fatto di giovani e giovanissimi, di ragazzi che vogliono prendere in mano il loro futuro e impegnarsi per un mondo «pacifico e antifascista. Un mondo così, credo, possa ancora esistere e, ora, dopo quanto fatto dai nostri padri costituenti, tocca a noi, alle nuove generazioni» (foto Agenzia Visconti).
Parole di Johanna Lamm, studentessa di 18 anni, vice presidente della sezione di Novara dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, cui, questa mattina, nel cortile del Broletto, è toccato l’onore dell’orazione ufficiale alla cerimonia commemorativa per il 77esimo Anniversario della Liberazione.
«Quella di oggi – ha esordito – è una giornata importante, una giornata di festa. Sono metà italiana e metà tedesca. Celebriamo i 77 anni della Liberazione dal nazifascismo. Una celebrazione che, però, deve fare i conti con qualcosa che in Europa non volevamo più vedere, una guerra che, da due mesi ormai, sta insanguinando l’Ucraina. La guerra – ha proseguito – non dovrebbe mai esistere nel nostro lessico. La guerra contrasta con i fondamenti della democrazia. E’ difficile non pensare agli ucraini che si sono svegliati con l’invasore. Mi spaventa pensare a un mondo sempre più militarizzato». Lamm ha citato poi Beppe Fenoglio, l’avvento della nostra Repubblica e ha evidenziato come ancora oggi ci sia da combattere il fascismo. «Molti dicono che non esiste più, che non si può parlare di fascismo – ha detto la giovane – eppure io vedo il fascismo nella negazione dell’integrazione e nel non accogliere lo Ius Soli (affermazione, questa, che ha suscitato applausi dal pubblico presente, ndr). Vedo il fascismo in chi divide i profughi, i migranti, tra quelli di serie A e quelli di serie B. Tutti hanno diritto a costruirsi un futuro migliore. Sono fascismo le parole aggressive, l’attacco alla Cgil dello scorso ottobre». E ancora: «Essere antifascista vuol dire conoscere la storia e capire, vuol dire avere senso critico. Occorre mettere impegno per la pace. L’Italia è un Paese che ripudia la guerra». Citando poi Italo Calvino ha spinto a che tutti siano «costruttori di un’umanità senza più rabbia, dove non ci siano cattivi. Un mondo di pace può ancora esistere». Prima di Johanna Lamm erano intervenuti il sindaco Alessandro Canelli, che ha evidenziato l’importanza dei valori lasciatici dalla Resistenza e la grande solidarietà manifestata dai novaresi nei confronti dei profughi ucraini, la vicepresidente della Provincia di Novara, Michela Leoni, il consigliere regionale Domenico Rossi e il prefetto Francesco Garsia.
“Bella Ciao” nella Lingua dei Segni. Novara. Cerimonia del 25 Aprile 2022 – YouTube
A chiudere la cerimonia, “Bella ciao” nella lingua dei segni, eseguita dagli studenti dell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini, coordinati dalla professoressa Stefania Natalicchio (docente di lingua dei segni e interprete nel Coro Manos Blancas).