Il XXV Aprile a Borgomanero, Cureggio e Maggiora

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«Le guerre non hanno mai portato niente di buono», però «Ottant’anni fa, i partigiani, in Italia, hanno dovuto affrontare gli orrori della guerra per raggiungere la libertà»; «noi non possiamo fare niente per evitare le guerre, ma possiamo fare qualche cosa per superare i conflitti con le persone che ci stanno vicine». Sono alcune delle frasi pronunciate dai ragazzi delle Primarie e delle Media  al Parco della Resistenza a Borgomanero,  nel 77esimo anniversario della Liberazione.

Preparati dagli insegnanti, su invito dell’Anpi, i giovanissimi sono stati coinvolti direttamente nelle rievocazione del XXV Aprile, la liberazione dal nazifascismo.

Compiuto con facile: nessuno di loro ha mai vissuto direttamente una guerra, nemmeno i loro genitori e neanche i loro nonni (la quasi totalità è nato dopo il 1945). Così la «festa» (definizione data da Sergio Bossi, sindaco di Borgomanero)  è stata attualizzata con la tragedia che si sta vivendo sull’uscio di casa e che coinvolge l’Europa occidentale anche se le bombe non arrivano sin qui: «E’ doveroso tramandare la storia alle future generazioni; la memoria nazionale è infatti il principale baluardo affinché le tragedie vissute nel Novecento  non possano più ripetersi» ha detto Sergio Bossi.

«Ma come se ne esce?» domanda posta da Angelo Barbaglia, sindaco di Cureggio (la cerimonia era comune fra Borgomanero, Cureggio e Maggiora, ndr), riferita al conflitto in Ucraina, che ha osservato: «Non illudiamoci, dobbiamo essere pronti a fare dei sacrifici perché la guerra peserà su tutti; non cediamo alla facili scorciatoie, alle illusioni che vengono da populismi, sovranismi, totalitarismi e qualunquismi».

Una lezione viene da quelli che ottant’anni lottarono per riconquistare la libertà. Alla manifestazione è stato ricordato il partigiano borgomanerese  Franco Pastore, nome do battaglia “Bandolaro”; è stato il saluto di Alessandro Maiocchi, “Massiccio”,   e un’ora prima al Bergallo di Cureggio erano stati ricordati quattro partigiani uccisi nel novembre 1944: Carluccio Sacchi di Maggiora, Luigi Ceresoli di Lodi, Salvatore Narcisi e Carmelo Amore, entrambi siciliani. Lo storico Alberto Gemelli ha ricordato anche gli altri partigiani cureggesi morti nella guerra di liberazione.

Servzio sull’Informatore di venerdì 29 aprile.