Sono tanti i personaggi che animano la via crucis a Quarona e ognuno ha la sua storia, la sua esperienza da raccontare.
Il personaggio più discusso, oggetto di tante malignità resta Giuda. Antonio Bifano, per tutti Tonino, interpreta questo ruolo da circa vent’anni. Nella vita, svolge la professione di parrucchiere e, pur essendo una persona solare, interpreta questo ruolo con disinvoltura.
Non si sente a disagio anzi. «Ho fatto teatro per due anni – dice con un certo orgoglio – e questo ruolo lo sento mio ormai».
Ponzio Pilato, invece, è un giovane di bell’aspetto che, nella vita, si occupa della vendita di stufe a pellet per la Bioecotermo di Valduggia. Si chiama Simone Cipolla, è sposato con Azzurra dal 2013 e, da una decina d’anni, fa parte dell’associazione degli Amici del Venerdì Santo dei quali è diventato il presidente.
«Inizialmente – ricorda – recitavo la parte di un apostolo. Poi ha assunto il ruolo di Pilato che, nel tempo, ho fatto mio. Mi sono fatto da solo il vestito, ho solo comprato i calzari e l’elmo. Quando salgo sul palco e vedo il pubblico, mi carico dal punto di vista emotivo ed entro nella parte del personaggio senza accorgermene. Purtroppo – conviene – in questi ultimi due anni, il covid non ci ha permesso di incontrarsi. Adesso, non vedo l’ora di ricominciare per vivere nuovamente la via crucis. Auguro a tutti di poter riprendere con entusiasmo, lasciando alle spalle il passato». Non poteva mancare Gesù interpretato da Andrea Zanella che ha ereditato la parte dal padre Ugo. Quasi un passaggio del testimone. Ugo insieme a Giorgio Beltrametti aveva iniziato a realizzare alcune scene della passione nel 1982, quando l’allora parroco di Quarona, don Gaudenzio Soglio, aveva incoraggiato questi ragazzi a mettere in scena la passione di Cristo. Quella targata anno 2022 è l’edizione numero 38 e, nonostante le difficoltà, si continua a mettere in scena questa via crucis che, più che uno spettacolo, è una preghiera corale dell’intera comunità. “Nuovo” Gesù, dal 2006: come gli inizi? «La prima cosa che ho fatto sono stati i “lampi” dietro la croce, ossia gli effetti rumorosi del temporale, poi l’apostolo e il soldato». Quali i sentimenti e quali le scene più coinvolgenti? «La sera della recita sfogo tutta la tensione che si è accumulata nei giorni precedenti. L’ultima cena e la preghiera nell’orto degli ulivi sono le scene in cui mi sento più coinvolto. Piango veramente. La risurrezione è liberatoria. Lì, sento veramente di aver vissuto un’esperienza forte e molto arricchente. Purtroppo, il covid ha messo a dura prova il gruppo. Alcuni se ne sono andati dopo che per due anni non è stato possibile fare nulla. Mi auguro che questa nuova edizione della via crucis sia un’occasione per ripartire superando le difficoltà personali e di gruppo». La 38° edizione della Via Crucis, in programma per venerdì 15 aprile alle 20 e 30, avrà un nuovo allestimento, dettato anche dalla situazione contingente, con rinnovata fede e intenso senso di comunità. I testi che saranno letti sono stati scritti da Luisa Lana direttrice de “Il Valsesiano”.