Grave lutto nel mondo della cultura novarese. Nella notte, dopo una lunga malattia, si è spento il musicista Marco Tamagni (foto Finotti), 73 anni (ne avrebbe compiuti 74 il prossimo 14 dicembre).
Cresciuto nel quartiere della Bicocca, ha sempre avuto la passione per la musica, che univa brillantemente alla parlata locale, al dialetto novarese, di cui era profondo conoscitore e appassionato. Con la musica mostrava a tutti la ricchezza e l’importanza del dialetto.
Per chi è solito passare in centro città non era affatto strano incontrarlo in giro in sella alla sua bicicletta, mentre rientrava da qualche impegno o incontro con amici e altri musicisti. Da tempo ormai abitava in pieno centro storico. Scambiava sempre qualche parola, un saluto, un sorriso, anche fermandosi a prendere un caffè. I suoi brani, la sua musica, raccontavano di Novara, delle sue strade, dei suoi angoli, delle sue tradizioni. Dalle mondine alle vie del quartiere dove è cresciuto, passando per la Cupola di San Gaudenzio. Era legatissimo alla moglie Billy, scomparsa qualche anno fa.
Sono tante le persone che lo stanno ricordando sui social in queste ore in cui la notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente. Lascia i figli Jessica e Francesco. I funerali, con rito civile, si terranno mercoledì 13, alle 10,30, nella sala del Commiato al Cimitero di Novara. Nell’annuncio funebre una frase che ben rende lo spirito di Tamagni, “Non sappiamo dove sia la tua anima ma sappiamo che l’è drera a sunà e blanblanà”.