Cip Barcellini, un ragazzo attore nel cuore

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Cip BaCip Barcellini, Angelo e Anna Moia
Cip BaCip Barcellini, Angelo e Anna Moia
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Attori si nasce o si diventa? Una risposta interessante (anche se interlocutoria) viene dalle pagine del libro “il sipario si è chiuso: luce in sala” che il romagnanese Cip Barcellini ha firmato e dato alle stampe. L’autore nel libro si esprime in prima persona e la storia che racconta è la sua da quando  quattro anni, già si metteva in posa con la sigaretta (spenta) che si lasciava penzolare dalle labbra.

Perchè si pubblica un libro autobiografico? “E’ un diario – risponde – che ho scritto nei mesi di lockdown perché volevo lasciare alla mia famiglia una testimonianza in prima persona di che cosa avevo fatto. Per parecchio tempo – ricorda – dopo che avevo raccontato di me, a commento, mi domandavano ‘sì, va beh… ma di lavoro cosa fai?’. L’attività professionale doveva avere i calli alle mani e la canottiera sporca di fuliggine. Portare in scena Pirandello o Shakespeare era divertente ma si poteva campare con quello?”

La storia di Cip Barcellini e della sua carriera da quando a Monaco di Baviera frequentò la Deutsche Maximilian Universitat e la Falkenberg Akademie e per pagarsi la retta si adattò al lavoro di cameriere, gelataio, facchino, pittore (nel quartiere di Schwabing) e cantante, fino a quando si dedicò al doppiaggio, la raccontiamo sui nostri giornali in edicola da venerdì 1° aprile 2022 e disponibile anche online, in tutte le edizioni:.