I Carabinieri della Compagnia di Arona hanno smantellato una delle maggiori piazze di spaccio posta nelle aree boschive del Novarese, un’attività contrastata anche grazie a frequenti pattugliamenti mirati.
Nelle prime ore del mattino tre presunti spacciatori magrebini, rispettivamente di 31, 29 e 23 anni, sono stati sorpresi in una tenda da campeggio all’interno dell’area boschiva presso le cave del Ticino a Varallo Pombia. I tre, come riferiscono i Carabinieri, avevano presumibilmente fatto di quel bosco la loro base operativa per lo spaccio di stupefacenti, che consentiva loro di muoversi liberamente tra i sentieri di Varallo Pombia e Pombia, dove avrebbero insediato diverse piazze di spaccio. Personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Arona, con l’ausilio della Stazione Carabinieri di Castelletto Sopra Ticino, ha raggiunto il posto indicato, sorprendendo i tre che dormivano all’interno della tenda e che, visti i militari, hanno cercato di sfuggire, venendo però celermente catturati.
La successiva perquisizione non ha consentito il ritrovamento di droga, ma ha permesso di rintracciare comunque 4 telefoni cellulari presumibilmente utilizzati per gestire i contatti con gli acquirenti e diverse power-bank per mantenere la carica delle batterie dei telefoni sequestrati. Sono inoltre tuttora in corso ulteriori accertamenti per ricostruire e documentare la rete di spaccio. Nel bosco, oltre alla tenda, sono state trovate derrate alimentari e tutto il necessario per vivere all’aperto, fra cui materiale altamente inquinante, come numerose buste e bottiglie di plastica non biodegradabili e vecchie batterie di telefoni, il tutto disseminato in vari punti della vegetazione, materiale che è stato fatto subito smaltire dal personale del Comune di Varallo Pombia. Ulteriori accertamenti hanno consentito di appurare che tutti e tre i soggetti risultano essere clandestini sul territorio italiano. Pertanto, dopo il deferimento all’Autorità Giudiziaria, in concerto con l’ufficio immigrazione della Questura di Novara, sono stati emessi nei loro confronti, e poi subito notificati, nuovi provvedimenti di espulsione, volti a far loro lasciare il territorio italiano.