Oltre 400 persone, nella mattinata di oggi, lunedì 21 marzo, nel cortile del Castello di Novara, hanno ricordato le vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVII Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo appunto delle vittime innocenti delle mafie. Una giornata promossa a livello nazionale da Libera contro le mafie.
Dal palco le autorità locali e le rappresentanze di dieci scuole novaresi hanno pronunciato uno per uno gli oltre mille nomi delle vittime innocenti delle mafie, tra cui anche il novarese Ettore Marcoli e la comasca Cristina Mazzotti, ritrovata priva di vita in una discarica al Varallino di Galliate. Tra i lettori, il sindaco Alessandro Canelli, la vicepresidente della Provincia, Michela Leoni, il Questore Rosanna Lavezzaro, il prefetto Francesco Garsia, il consigliere regionale Domenico Rossi e tanti altri.
“Oggi, salutando l’arrivo della Primavera, celebriamo una doppia rinascita”, ha dichiarato dal palco il referente provinciale di Libera Ryan Coretta, “perché siamo finalmente tornati insieme in piazza dopo lo stop imposto dalla pandemia, ma soprattutto perché oggi ricordiamo, dando loro la dignità dei loro nomi e delle loro storie, le centinaia di vittime innocenti delle mafie e a loro dedichiamo il nostro impegno”.
Un impegno che non si deve fermare alla giornata di oggi, ma deve proseguire per tutto l’anno nelle sfide concrete, come quella del riutilizzo dei beni confiscati e del contrasto alla cultura mafiosa e alle economie criminali, come hanno sottolineato nei propri saluti di apertura anche il sindaco Alessandro Canelli e il prefetto Francesco Garsia. Il primo cittadino ha sottolineato come, nel contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, occorra restare uniti. “Le mafie distruggono economia e vite. Riescono a introdursi – ha riferito – laddove trovano un minimo spiraglio. Questa la ragione per cui dobbiamo restare uniti. Una strada è quella di prendere in mano i beni confiscati e restituirli alla comunità. Noi è quanto stiamo facendo”. Si è poi riferito all’Osservatorio sulle mafie istituito anni fa proprio da Libera Novara. “La pandemia ha rallentato anche la sua attività. L’obiettivo, adesso, è di realizzare e portare avanti altri progetti, collaborando anche con la minoranza. Perché contro le mafie non c’è maggioranza e minoranza, dobbiamo lavorare uniti. Proprio l’opposizione aveva suggerito tempo fa la nascita dell’albo dei beni confiscati. Ora riprenderemo queste iniziative”.
Il prefetto ha sottolineato l’importanza della presenza di tanti giovani all’iniziativa, di tanti studenti. “Difficile pensare – ha poi proseguito – che sul proprio territorio ci si possa imbattere in forme di natura mafiosa e potrebbe ingenerarsi il meccanismo della sottovalutazione. Spesso non sono forme di mafia tradizionali, ma una mafia legata a una certa imprenditorialità malata, non più sana. Tutti insieme potremo vincere questi fenomeni”.
Quella di Novara è stata una delle decine di manifestazioni in tutta Italia e in particolare a Napoli, piazza principale della Giornata. Dal palco partenopeo è intervenuto il presidente di Libera don Luigi Ciotti, “che ha denunciato – spiegano da Libera Novara – l’ultima variante lasciataci in eredità dalla pandemia, quella della criminalità organizzata che ha approfittato di questo momento di estrema fragilità, e ha lanciato un appello per la giustizia sociale, indissolubilmente legata a quella ambientale e a quella dei diritti umani”.