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Donne di ‘marmo e passione’ rese voci con la maratona di lettura

Maratona di lettura dedicata alle ‘donne di marmo e di passione’, l’8 Marzo, al Circolo dei lettori, per il festival “Voci di donna”. La rassegna letteraria al femminile proseguirà per tutto il mese ed è tornata a proporre, finalmente in presenza, la tradizionale maratona (l’ultima ‘dal vivo’ era stata nel 2019). Un’occasione in cui si ricordano due giornaliste prematuramente scomparse, la nostra Valeria Balossini, che ha sempre seguito il festival letterario quale responsabile della cultura, e Cristina Meneghini de La Stampa. Un pomeriggio partecipato e in cui rappresentanti delle istituzioni e giornaliste hanno letto brani scritti da donne o che raccontano donne a cui avrebbero voluto dedicare, come fil rouge di quest’anno, un monumento o una statua (foto Agenzia Visconti).


Ed ecco così delinearsi Rita Levi Montalcini, le reporter Oriana Fallaci, Ilaria Alpi, Annalisa Cuzzocrea e Anna Politkovskaja, la psichiatra Marcella Balconi e la partigiana Costanza Nini Arbeja. Ma anche l’attivista Helen Keller e personaggi letterari come la madre di Cecilia dei Promessi Sposi. Ad aprire la maratona, il Questore Rosanna Lavezzaro, con una lettera inviata dal direttore della Scuola Allievi Agenti di Peschiera del Garda ai suoi agenti quando hanno lasciato la scuola per prendere servizio. Una lettera in cui ha ricordato loro di essere sempre in grado di ascoltare il cuore. «Se davanti a una donna che sta per denunciare e che giunge quando avete quasi finito il turno, non fate altro che rinviarla a un altro giorno, non sarete mai ottimi poliziotti». Sempre il Questore, in chiusura di maratona, ha ricordato la figura di uno dei personaggi femminili più rivoluzionari, Antigone. La direttrice del Circolo, Paola Turchelli, ricordando come la Maratona fosse dedicata anche alle donne ucraine, ha letto un intervento della giornalista Cuzzocrea da La Stampa di martedì. «Avevo preparato qualcosa su Natalia Ginzburg, ma poi quel testo di prima pagina, dal titolo “Un 8 marzo dedicato a loro”, mi ha colpito e ho deciso di leggerlo durante la Maratona». 

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Monica Curino: