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De Bortoli: “Una frattura da ricomporre tra Chiesa e società civile”

Sono trascorsi 730 giorni, forse qualcuno di più. Un lungo tempo sospeso e scandito dal Covid, ora purtroppo segnato dai venti di guerra. Se ne parla domani, sabato 12, alle 17, al Broletto di Novara, con Ferruccio De Bortoli e don Silvio Barbaglia, nell’appuntamento sul tema “Il gregge smarrito. Chiesa e società nell’anno della pandemia”.

E’ il primo dei due del ciclo dedicato alla “Chiesa in uscita”, nello stile di quella “Cattedra dei non credenti”, voluta a Milano dal cardinal Martini con uno sguardo “laico” sulla Chiesa oggi e sui nodi e le sfide per la società. A De Bortoli, editorialista del “Corriere della Sera” di cui è stato due volte direttore (ha guidato anche “Il Sole24Ore”), abbiamo chiesto di introdurci a questo incontro.

E’ arrivato il momento di tirare le somme? Come l’abbiamo vissuta e qual è stato l’impatto sui cattolici e sulla società civile?

«Sono stati anni di smarrimento, appunto. Ma noi dobbiamo riscoprire la centralità di una voce cattolica, la speranza ci è arrivata dall’immagine di Papa Francesco, quella sera, in quella Piazza San Pietro deserta. Indimenticabile. E’ stata una luce nelle tenebre della pandemia, tutta la società deve essere grata alla sua figura, che ha incarnato la fiducia in n momento difficile».

L’intervista integrale sul nostro settimanale,  in edicola da venerdì 10 marzo 2022 e disponibile anche online.

Gianfranco Quaglia: