Nel primo pomeriggio di oggi si è spento improvvisamente a 83 anni don Mario D’Angelo, da 45 vicario parrocchiale a Galliate. Ne ha dato comunicazione, con una nota di cordoglio, il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Franco Giudice.
Il funerale, presieduto dal vescovo Franco Giulio Brambilla, sarà celebrato lunedì 14 marzo alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Galliate. La salma sarà tumulata nella tomba dei sacerdoti nel cimitero cittadino.
Don Mario era ospite dalla scorsa estate alla casa di riposo Divina Provvidenza di Novara, da quando le sue condizioni di salute non gli avevano più permesso di continuare a risiedere presso la sua abitazione nella cittadina dell’Ovest Ticino.
«A nome di tutta la nostra comunità – dice il parroco don Ernesto Bozzini – vorrei esprimere cordoglio e la vicinanza ai familiari: la sorella Maria, i nipoti Mary Helen, Laura, Francesco e la cognata Maria».
Persona riservata e quasi schiva, celebrava spesso nella chiesa del Varallino e in quella della “Madonnina”.
Di lui il parroco ricorda «la grande passione per la musica e il canto: suonava spesso l’organo durante le celebrazioni ed è stato anche per diversi anni direttore della Corale di Galliate». Era poi «un vero “divoratore” di libri: ne aveva migliaia nella biblioteca della sua casa».
Nato ad Amelia, in provincia di Terni, il 10 ottobre del 1938, era stato ordinato sacerdote nella cattedrale di Novara da mons. Placido Maria Cambiaghi, il 29 giugno 1963. Dopo un breve periodo come reggente ad Agnona, dal 1963 al 1964 è stato vicario parrocchiale nella comunità di San Giuseppe a Novara, per poi divenire viceparroco della parrocchia di Santa Maria alla Bicocca, sempre a Novara, dal 1964 al 1972. Dal 1972 al 1977 è stato vicario parrocchiale di Gozzano, per poi trasferirsi a Galliate dove è rimasto come collaboratore dei parroci che via via si sono succeduti, sino allo scorso anno.
«È stato anche insegnante di religione all’istituto per geometri Nervi di Novara – ricorda ancora don Ernesto – dedicandosi agli studenti per quasi vent’anni».