Ha fatto tappa a Novara questa mattina, venerdì 11 febbraio, la nona edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato realizzata per parlare ai ragazzi dei rischi della rete e dei pericoli dei social network, per sensibilizzare su un loro utilizzo consapevole, e per contrastare episodi di cyberbullismo. Una campagna che, nel Novarese, si realizza con l’Ufficio scolastico provinciale.
A partecipare molti studenti delle scuole novaresi, dallo scientifico Antonelli al Mossotti, dal Nervi all’Ipsia Bellini, passando per il Duca d’Aosta e l’Istituto Immacolata. La campagna si concretizza con il Ministero dell’Istruzione, nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”.
Una mattinata in cui la Polizia è scesa in campo accanto ai ragazzi per un unico obiettivo, far in modo che il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione connesse a un uso distorto delle tecnologie non faccia più vittime. Presenti il Questore Rosanna Lavezzaro, il sindaco Alessandro Canelli, il Prefetto Francesco Garsia, la senatrice Elena Ferrara, promotrice e prima firmataria della legge contro il cyberbullismo del 2017, nata dopo la morte di Carolina Picchio, giovane novarese prima vittima di cyberbullismo in Italia e il consigliere regionale, Domenico Rossi, anche lui da sempre impegnato sulla tematica.
Fabiola Silvestri, dirigente della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, così si è rivolta ai ragazzi a bordo del ‘truck’, che ha ospitato l’iniziativa: “L’attenzione va costantemente tenuta alta. Nell’ultimo periodo è scesa molto l’età delle vittime del cyberbullismo come anche degli autori di atti di bullismo in rete. Prima della pandemia l’età si aggirava intorno ai 13-14 anni, ora l’età è scesa sino ai 10-11. Ecco lo scopo della giornata di oggi. Anche noi abbiamo il nostro vaccino – ha proseguito – vogliamo somministrare la cultura della sicurezza online, dandovi dei consigli per essere sicuri in rete”. Il Questore Lavezzaro: “la presenza qui oggi di tutte queste persone – ha detto, rivolgendosi ai ragazzi – di tutte queste autorità, è sintomo dell’estrema importanza che noi diamo a questo tema. Noi la nostra parte la facciamo, vi garantisco che la facciamo. Abbiamo un Ufficio Minori della Divisione Anticrimine, che è operativo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, dedicato a questo argomento. Noi però questa battaglia non la vinciamo da soli. Abbiamo bisogno di persone che abbiano occhi e orecchie su quanto accade in giro. Noi siamo bravi a fare quello che facciamo, abbiamo persone che sanno parlare con i ragazzi, abbiamo psicologi, tecnici informatici, ingegneri informatici. Abbiamo una rete che non solo vi può impedire di cadere, ma che anche vi può far risollevare nel caso siate cadute. Ma da parte vostra una cosa abbiamo bisogno, la consapevolezza. E che vi facciate carico, anche se magari non siete voi le vittime, di segnalare, di indicare quanto accade vicino a voi. La legge voluta dalla senatrice Ferrara, e corroborata poi in Regione da Rossi, ci ha dato uno strumento importante, ma poco utilizzato, quello dell’ammonimento da parte del Questore. In tutta Italia in 5 anni sono stati solo 72 quelli richiesti. Sono pochissimi. Voi tutti almeno una volta avete conosciuto episodi di bullismo ai danni di qualche amico. Eppure non è mai venuto fuori, nessuno ce l’ha mai detto. In Piemonte sono stati 14 gli ammonimenti in questi 5 anni in cui il provvedimento è attivo, solo 2 a Novara. Uno strumento importante, ma che, e la cosa mi dispiace molto, è poco utilizzato. Siate consapevoli, segnalando quanto vedete”.
Sul tema sicurezza in rete e cyberbullismo ampio servizio, con intervista al vice questore della Polizia postale e delle telecomunicazioni, Assunta Esposito, sul nostro settimanale L’Azione (edizione Sud), in edicola da venerdì 11 febbraio 2022 e disponibile anche online.