Hanno spiegato, in più interventi, nei quali se la sono presa soprattutto con giornalisti e politici, con il presidente del Consiglio Mario Draghi diventato ‘Dragone’, di essere stati travisati, che i giornalisti che hanno riportato quanto accaduto lo scorso sabato avrebbero dovuto fermarsi a chiedere e che, stando a loro, anche il video della loro sfilata in abiti che rimandavano alla Shoah avrebbe travisato l’accaduto.
I ‘No pass’ sono tornati a manifestare a Novara oggi pomeriggio, sabato 6 novembre, per il sedicesimo sabato consecutivo, rispettando le prescrizioni raccomandate dalla Questura. Una manifestazione ‘statica’, senza corteo, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid e senza simboli che potessero urtare il comune sentire, in maniera trasversale. Un presidio quindi in piazza Puccini, sede della prima delle manifestazioni ‘No pass’ in città, quella dello scorso 24 luglio, senza corteo. E rispettando la richiesta dell’assenza di simboli raccomandata dal Questore, Rosanna Lavezzaro, anche lei in piazza, accanto ai suoi uomini e alle altre Forze dell’Ordine, a monitorare la situazione. Pochi indossavano la mascherina, ma è stato comunque rispettato il distanziamento.
A manifestare un centinaio di persone, la scorsa settimana erano stati qualche decina in più. Mancava, in quest’occasione, Giusy Pace, l’infermiera presidente dell’associazione “Istanza diritti umani”, tra i promotori delle proteste portate avanti in città sinora. E per lei si sono alzati veri e propri cori di sostegno dai manifestanti. “Noi siamo dalla sua parte. E’ stata disegnata come quello che non è. E’ una nostra amica, conosciuta perché è sempre stata dalla parte dei suoi pazienti. Le hanno fatto giungere addosso una vera e propria ondata di odio. Noi – hanno poi gridato e iniziato a intonare – siamo Giusy Pace”. E ancora: “Non rispondiamo all’odio che ci viene riversato contro ogni giorno. Il Green Pass – hanno ancora sostenuto – non ha alcuna base scientifica, non serve ad arginare una pandemia”. Più volte se la sono presa con i media, accusandoli di ‘falsificare i dati e procurare allarme con notizie false sui contagi da Covid”.
Hanno anche chiesto che, qualora in piazza ci fosse stato qualche rappresentante della Comunità ebraica, di farsi avanti ‘per parlare. Sarebbe bello organizzare un incontro con qualche loro rappresentante come segno di pace. Ne saremmo onorati”. Hanno poi citato articoli della Costituzione e un padre della Costituzione come Piero Calamandrei. “Caro Dragone – hanno detto ancora, alludendo al presidente del Consiglio dei Ministri – noi non siamo terroristi”. La manifestazione si è quindi conclusa alle 20 senza alcun problema di ordine pubblico.