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Canelli sul corteo ‘No pass’: «ci sono limiti che non dovrebbero mai essere superati e soprattutto non attraverso la violenza»

Il sindaco Alessandro Canelli

Anche le istituzioni intervengono sulla manifestazione ‘No pass’, che sabato pomeriggio si è svolta in centro città, a Novara, transitando anche davanti alla sede del Comune, con manifestanti vestiti come se fossero prigionieri dei lager nazisti. Molto duro il primo cittadino Alessandro Canelli, che, con un comunicato inviato pochi minuti fa, dà voce a molti novaresi che, vedendo quanto accadeva ieri pomeriggio o anche solo apprendendo i fatti dai giornali e da alcuni post sui social, sono rimasti allibiti. Una manifestazione che ha portato Novara nei titoli delle principali testate giornalistiche nazionali e dei maggiori telegiornali.

Nel pomeriggio anche gli interventi di Anpi, Pd e Cgil Novara e Vco.

«Paragonare una posizione ideologica relativa ad un vaccino e ad un green pass alla pagina più tragica della nostra storia e a persone che sono state deportate, umiliate, torturate, annientate psicologicamente e assassinate è a dir poco – commenta il sindaco Canelli – vergognoso. Esprimere le proprie idee e il proprio pensiero è non solo giusto, ma anche un diritto sancito dalla Costituzione. Quindi nulla da dire sulla possibilità di manifestare il dissenso al Green Pass, ma ci sono limiti – aggiunge – che non dovrebbero mai essere superati e soprattutto non attraverso la violenza. Perché di questo si tratta, di violenza psicologica che va condannata con forza esattamente come la violenza fisica. Chi vuole manifestare deve prima di tutto mostrare rispetto per gli altri e per la nostra storia. Tra l’altro nella nostra città il 90% delle persone ha deciso di aderire alla campagna vaccinale a tutela di se stessi e degli altri». Alla manifestazione di sabato «c’era – aggiunge il primo cittadino novarese – una piccola parte di quel 10% mancante che non si è sottoposto al vaccino per svariati motivi. Stiamo parlando di numeri molto bassi ,di poche persone che purtroppo, però, hanno portato nella nostra città una protesta inaccettabile per come è stata messa in scena. I manifestanti non potevano scegliere modo peggiore per esprimere una posizione sulla quale si può o meno essere d’accordo ma che non doveva diventare causa di vergogna e di polemica nella nostra comunità”

 

 

 

 

 

Monica Curino: