Il segretario nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), l’onorevole Gianni Tonelli, era a Novara lunedì pomeriggio allo scopo di difendere l’onore della Polizia, diffamata sul social network Facebook da un novarese, che, commentando un articolo di una testata online, aveva offeso i poliziotti. Il processo, però, si è concluso con un ‘non doversi procedere’ per questioni tecniche. Mancava, infatti, l’autorizzazione del Ministero della Giustizia, condizione necessaria per poter proseguire.
A giudizio per vilipendio delle Forze armate si trovava un novarese di 48 anni. Nel gennaio di quattro anni fa, sotto a un articolo che riferiva di un’operazione contro i ladri nei garage, si era così espresso: «Non ho paura a dirlo: qui a Novara gli sbirri sono i più collusi, sono criminali». La frase era subito stata segnalata a Tonelli da alcuni agenti di Polizia in servizio a Novara e l’onorevole ha così proceduto all’esposto, presentandosi ieri pomeriggio per partecipare al processo come teste. Poi si è appreso del ‘non doversi procedere’. «Un’azione necessaria – ha riferito ai giornalisti all’esterno del Tribunale – per dare un segnale, per lanciare un messaggio. Sono affermazioni inaccettabili. Tutti i giorni sui social leggiamo frasi assurde e d’odio nei confronti della Polizia. Occorre capire che sui social non si può scrivere tutto ciò che si vuole, qualsiasi sciocchezza che passa per la testa. I social sono anche strumenti molto utili, ma ci sono dei limiti che non vanno travalicati. Qui si parla di vere e proprie offese alla Polizia. I social non devono dare spazio a questi soggetti».