«Un’operazione importante, che prosegue da un po’, in un settore in cui il nostro comando si è altamente specializzato negli anni. Un’indagine che ha permesso di sgominare persone che colpivano una categoria particolarmente debole, ancor di più in questo lungo periodo di pandemia, gli anziani. Un’operazione a cui ha collaborato tutta la Procura di Novara. All’indagine, infatti, che si è sviluppata in più fascicoli, hanno lavorato più magistrati della nostra Procura».
Così, questa mattina, venerdì 14 maggio, il colonnello Antonio Renzetti, comandante provinciale dei Carabinieri di Novara, ha introdotto la conferenza che ha illustrato i risultati dell’operazione “Elder”, che ha condotto all’arresto di otto persone e al sequestro di refurtiva e denaro contante per un valore approssimativo di circa 600mila euro. Tre sono state le ‘batterie’ di ladri finite in manette, ‘batterie’ scollegate tra loro.
A spiegare i dettagli dell’operazione il tenente colonnello Sandro Colongo, comandante del Reparto Operativo. Con lui il tenente colonnello Giovanni Della Sala, comandante del Nucleo investigativo del Reparto operativo.
A finire in manette soggetti che perpetravano furti in case abitate da anziani, dopo essere riusciti a entrare grazie a stratagemmi e ad abili inganni, spacciandosi per tecnici dell’acquedotto, per carabinieri, per poliziotti o agenti della Municipale. «Un’operazione – ha spiegato Colongo – ‘spezzettata’ in più parti, in vari fascicoli. E che parte dall’arresto eseguito nei primi giorni dello scorso febbraio a Sillavengo, quando avevamo fermato tre sinti sorpresi a montare targhe clonate su un’auto e trovati in possesso di un notevole quantitativo di monili in oro, frutto di molti furti in abitazione ai danni di anziani. Durante la pandemia si è registrato un calo di furti ‘classici’, si sono segnalati invece in crescita i furti di questo tipo, ossia compiuti ingannando persone anziane e con la presenza di anziani in casa». I carabinieri sono arrivati così a fermare un’altra batteria di ladri, alcuni sinti residenti a Carmagnola, nel Torinese. Qui sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di padre e figlio di 51 e 30 anni, ritenuti responsabili di alcuni furti in abitazione ai danni di anziani, perpetrati a Novara e in provincia di Varese tra ottobre e dicembre 2020. Poco dopo altre ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite a Vercelli, in questo caso a carico di due sinti di 52 e 42 anni che, durante una perquisizione, sono stati trovati in possesso di refurtiva proveniente da furti compiuti, anche in questo caso, tra il 2020 e il 2021. A loro sono riconducibili furti a Borgomanero, Bolzano Novarese, Torino e Asti.
L’ottavo arresto riguarda un italiano d 52 anni, di Oiro Canavese, titolare di un negozio di alimentari, ritenuto il ricettatore a cui si rivolgevano le “batterie” di sinti per vendere i gioielli e gli orologi rubati. L’uomo, che viaggiava indossando un Rolex Daytona da 15mila euro, che non aveva probabilmente voluto rivendere, tenendolo per sé, è stato trovato in possesso di un fucile con la matricola abrasa e di un’elevata somma di denaro contante e di orologi e monili in oro.
Le auto usate dalla prima ‘batteria’ di ladri erano tutte nuove: cambiavano alle vetture il colore e le targhe. Come spiegano dal tenente colonnello Colongo: «vedevano un modello dell’auto in loro possesso in giro, si annotavano la targa e la riproducevano tale e quale, applicandola al loro veicolo». Gli autori dei furti riuscivano con facilità a carpire la fiducia dell’anziano, spesso anche parlando in dialetto: «in un tentativo di furto di questo tipo – hanno riferito Colongo e Della Sala – a Novara, uno degli arrestati è riuscito a entrare in casa, catturando la fiducia dell’anziana signora, in meno di 30 secondi. E’ stato sufficiente qualche parola in dialetto. Occorre sempre molta attenzione e chiamare le Forze dell’Ordine a ogni minimo sospetto. Fortunatamente, in quest’occasione, in casa c’era anche la badante della signora, e il ladro ha capito che era meglio desistere e andarsene». Si tratta di reati «subdoli – ha concluso il comandante provinciale Renzetti – Per questa ragione, appena la pandemia cesserà o rallenterà, vogliamo tornare a portare avanti incontri nei luoghi di ritrovo degli anziani, dalle parrocchie ai centri di incontro, per spiegare loro come difendersi, come tutelarsi da persone senza scrupoli».
Intanto, chi avesse patito un furto tra il 2020 e il 2021 (anche furti con nessuno in casa), è invitato dai Carabinieri a rivolgersi al Comando per poter verificare se tra la refurtiva rinvenuta c’è qualcosa a loro sottratto. Diversi oggetti sono già stati consegnati ai legittimi proprietari, ma molta altra refurtiva è ancora da attribuire.