E’ mancato poco dopo il mezzogiorno di oggi – mercoledì 14 aprile – don Giovanni Galli, parroco di San Bartolomeo per quasi 25 anni, e per oltre 50 anni prete al servizio della comunità di Borgomanero. Don Giovanni – che avrebbe compiuto 92 anni il prossimo maggio -, era da tempo ospite presso la casa di riposo Opera Pia Curti.
Il funerale, presieduto dal vescovo, si terrà nel cortile dell’oratorio venerdì 16 aprile alle ore 15. Seguirà la sepoltura nel cimitero cittadino.
Don Giovanni Galli è nato a Fenegrò, in Provincia di Como, il 19 maggio 1929 ed è stato ordinato prete a Novara il 29 giugno 1957 da Mons. Gilla Vincenzo Gremigni. Ha iniziato a svolgere il ministero sacerdotale come vicario parrocchiale di Borgomanero, dove è rimasto dal 1957 al 1982. Ha ricevuto il passaggio del testimone nella responsabilità dell’oratorio da don Pierfranco Pastore, poi vescovo e segretario del pontificio consiglio per le comunicazioni sociali.
Don Giovanni ha poi assunto la responsabilità di parroco della comunità di Varallo Pombia, dove è stato fino al 1987. Nell’estate di quello stesso anno è tornato a Borgomanero da “co-parroco” in aiuto dell’allora prevosto don Gianni Cavigioli, che con l’avanzare degli anni e i problemi di salute l’ha accolto come stretto collaboratore, inviato da Mons. Aldo Del Monte. Allo stesso don Cavigioli è quindi succeduto come parroco di Borgomanero; ha portato questa responsabilità pastorale dal 22 giugno 1988 al 7 luglio 2011. Con la rinuncia per problemi di salute, don Giovanni è rimasto ancora nella sua Borgomanero: per alcuni anni in casa parrocchiale e successivamente accolto presso l’Opera Pia Curti, per la necessità di una più specifica assistenza.
A tracciare un breve profilo del suo impegno a Borgomanero è il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Gianluigi Cerutti, in un messaggio di cordoglio: «Borgomanerese dell’anno nel 2007. Ricordato e apprezzato nei rapporti con le persone, a partire dall’attenzione per i poveri e i più bisognosi. E’ stato presidente del consiglio di amministrazione della casa di riposo “Opera Pia Curti”, contribuendo alla trasformazione del vecchio ricovero, che diventava così una struttura in grado di accogliere anche gli anziani non autosufficienti. Ha accompagnato diversi pellegrinaggi a Lourdes. Ha avuto la gioia di vedere sbocciare vocazioni sacerdotali e religiose e di accompagnare all’altare alcuni preti novelli».