Franco Franchi, una vita dedicata a Grignasco

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L’amore per la propria terra, per le proprie radici e tradizioni. Si può riassumere così la vita di Franco Franchi, grignaschese classe 1934, da sempre impegnato nel sociale, soprattutto del suo paese.
«Ho vissuto la mia infanzia durante la guerra, ricordo bene le lotte fra partigiani e Tedeschi e gli attimi di tensione che abbiamo vissuto in certe circostanze – spiega Franchi -. Ho avuto la fortuna di andare a scuola, almeno fino alla quinta elementare, al termine della quale ho fatto il militare nell’aeronautica, poi ho lavorato in filatura».
A Grignasco in molti lo ricordano per gli sketch comici, attesissimi di anno in anno, che preparava con un altro “personaggio” storico del paese, Lino Giuliani, detto “Pitor”, durante il periodo della Giubiacia: «Ricordo che anche Telemonterosa aveva trasmesso alcune nostre esibizioni – racconta divertito Franchi -. Erano occasioni sempre molto divertenti, in pieno spirito del carnevale».
Non solo divertimento però, Franchi è cofondatore e attuale presidente della sezione Avis di Grignasco, oltre ad aver sostenuto più di cento prelievi, che gli sono valsi la medaglia d’oro con fronda dell’associazione «Ho iniziato a donare nel 1958 con Mario Boglietti, ma bisognava recarsi fino a Novara. Così nel 1961 decidemmo di fondare con altri amici una sezione locale, di cui sono presidente dal ’64».
Sezione tutt’ora attivissima, con più di 130 iscritti.
Non bisogna poi dimenticare l’impegno culturale di Franchi, scrittore di più di 250 poesie dialettali su Grignasco e i suoi luoghi più iconici.
Inoltre è autore, con Aldo Lanfranchini, di “Ainô, quan cà sunava il cornu”, un libro che racconta la storia di un secolo di Grignasco, fra foto, proverbi e personaggi. «L’idea è nata dalla voglia di creare qualcosa che potesse testimoniare la storia del nostro bellissimo paese, dal punto di vista di chi quegli anni li ha vissuti – spiega Franchi, che conclude con una riflessione sul Covid -. Non è una bella avventura, ma credo che possa insegnarci a vivere maggiormente con i piedi per terra, facendoci apprezzare cose che fino a ieri avremmo ignorato».