Giovedì 11 e giovedì 18 marzo la Polizia di Stato, coadiuvata da alcuni equipaggi della Polizia locale, ha effettuato controlli straordinari del territorio nella zona di S. Agabio. In particolare si è posta l’attenzione sul degrado e il sovraffollamento di alcuni alloggi in gran parte occupati da cittadini stranieri, anche irregolari sul territorio nazionale, così come segnalato più volte dai residenti della zona in moltissimi esposti e come emerso dai sinergici rapporti istituzionali con l’Amministrazione comunale.
Sono state controllate dalla Questura e dalla Polizia Locale complessivamente 22 unità abitative, poste negli stabili di corso Milano 15, via Falcone 11 e via Ploto. Qui sono state riscontrate condizioni di sovraffollamento con riferimento a 8 appartamenti per i quali sono state accertate 18 violazioni amministrative ex art. 7 D.L. vo 286/98 per omessa segnalazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza dell’ospitalità nei confronti di cittadini stranieri, non aventi titolo, in regime di subaffitto non consentito dal contratto di locazione.
In particolare, in ordine a due alloggi, posti rispettivamente al primo e secondo piano di corso Milano 15, di proprietà di un cittadino di origine pakistana, si è proceduto al sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. in quanto locati in violazione delle norme di settore allo scopo di favorire la permanenza sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari (basti citare che all’interno di uno dei due appartamenti sono stati rintracciati ben 14 cittadini stranieri di origine africana e pakistana, molti dei quali sprovvisti di permesso di soggiorno), in presenza di gravi situazioni di pericolo per la pubblica incolumità (allacci abusivi alla rete elettrica e manomissione degli impianti, stufe artigianali per il riscaldamento e stoccaggio di bombole di gas combustibile con contestuale verifica del personale dei Vigili del fuoco), procedendo così a indagare in stato di libertà i rispettivi proprietari e gestori pro tempore ex art. 12, co. 5 del D.L. vo 286/98 (favoreggiamento immigrazione clandestina) nonché per furto aggravato di energia elettrica, provvedendo anche al distacco dei contatori indebitamente manomessi ad opera di personale Enel.
Questi immobili, in condizioni di fatiscenza e in pessimo stato igienico-sanitario (coltre di muffa alle pareti, infissi rotti e accumulo di rifiuti e masserizie con inevitabili miasmi nauseabondi, servizi igienici non funzionanti oltre ad annoverare diversi posti letto, chiaro indice di sovraffollamento), qualora lasciati nella libera disponibilità degli attuali occupanti o di terzi, avrebbero potuto essere utilizzati per favorire analoghe situazioni di clandestinità, oppure costituire serio pregiudizio per la pubblica incolumità in considerazione del fatto che risulta altamente probabile l’indebito riutilizzo degli alloggi per il conseguimento di ingiusti profitti sia in ordine alla permanenza illegale sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari sia per lo sfruttamento degli stessi come manovalanza lavorativa a basso costo nelle attività di ristorazione e del volantinaggio.
Gli occupanti degli alloggi hanno dichiarato di abitarvi da diversi mesi senza aver stipulato alcun contratto di locazione e di versare ad alcuni “collettori”, per conto della proprietà, la somma in denaro contante oscillante tra i 150 e i 200 euro, in cambio del posto-letto.
Nei confronti degli stranieri è stato emesso un decreto di espulsione e contestuale Ordine del Questore di Novara ad abbandonare il territorio nazionale entro 7 giorni.
Negli ultimi quattro mesi, in esito ai numerosi servizi di prevenzione e controllo degli alloggi posti in stabili problematici per l’ordine e la sicurezza pubblica nelle zone limitrofe la Stazione Ferroviaria e S. Agabio sono stati effettuati complessivamente 8 sequestri preventivi di unità abitative indebitamente utilizzate per favorire la permanenza sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari, peraltro in presenza di gravi situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, procedendo al controllo ed alla completa identificazione di circa 600 persone.