Nessun collegamento con il vaccino contro il Coronavirus, ma un attacco cardiaco con risultato fatale. Queste le prime conclusioni cui è giunto il medico che ha svolto l’autopsia sul cadavere di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto del conservatorio di Novara la cui morte in concomitanza con la somministrazione del siero di AstraZeneca ha suscitato grande clamore a livello nazionale.
L’esame autoptico svolto in queste ore, scrivono alcuni media nazionali, avrebbe accertato che il decesso sarebbe stato causato da un infarto. Il dottor Roberto Testi, affiancato dal rappresentante legale della famiglia, avrebbe quindi al momento escluso “ogni causa macroscopica” capace di ricollegare la somministrazione del vaccino al decesso.
Ricordiamo che Sandro Tognatti, molto apprezzato a Novara per la sua attività di docente e quella artistica, aveva ricevuto il vaccino di AstraZeneca nella giornata di sabato a Candelo, in provincia di Biella dove risiedeva. La mattina di domenica, accusando un certo affaticamento, dopo avere fatto colazione si era appartato per un ulteriore momento di riposo, salvo poi essere rinvenuto esanime dalla moglie. La regione Piemonte aveva deciso in autonomia di revocare totalmente le somministrazioni in corso del prodotto per immunizzazione anglo svedese. Una scelta che ha suscitato immediatamente grande clamore mediatico e molta preoccupazione a livello nazionale tra le persone che dovevano ancora vaccinarsi in altre regioni. Due ore dopo, anche sulla scorta dell’irritazione del governo centrale e di Aifa, l’associazione nazionale di farmaco-vigilanza che hanno avocato a sé ogni decisione in merito, il passo indietro del Piemonte che bloccava solo il lotto di AstraZeneca usato per il vaccino del professore. Ieri è poi scattato il blocco a livello nazionale di AstraZeneca per alcuni altri eventi fatali registrati in Italia e in Europa.
Ora, nonostante questo primo passaggio che pare slegare la morte del docente dal vaccino, le indagini continueranno. Il caso resta uno di quelli che l’Ema, l’European Medicine Agency, sta esaminando per dare una valutazione finale sullo sblocco del prodotto di AstraZeneca; in più sono previsti esami tossicologici ed istologici per escludere la possibilità che l’infarto sia stato indotto da concause tra cui una particolare predisposizione sommata all’effetto del vaccino.
Al momento in Italia, su circa un milione di somministrazioni di fiale AstraZeneca, sono state segnalate, oltre a quella del professore biellese, quattro morti avvenute in coincidenza temporale con l’iniezione. Per due, come nel caso del docente del conservatorio Cantelli, in via preliminare è stata esclusa un correlazione con il siero AstraZeneca, per altre due si sta ancora indagando. È anche in corso la valutazione del malore che portato a condizioni critiche una professoressa di Napoli.