I funerali saranno celebrati nella chiesa di San Marco, sua comunità parrocchiale di origine, alle 10.30 di giovedì 25 febbraio.
Don Pastore è nato a Borgomanero il 13 maggio del 1952. Ha maturato la vocazione sacerdotale «nell’intensa esperienza formativa nel gruppo giovanile che aveva in don Ugo Bamberga, a Maggiate Superiore, una indimenticabile guida spirituale», ricorda don Gianluigi Cerutti, vicario episcopale per il clero e la vita consacrata.
Dopo l’iniziale esperienza lavorativa è entrato in seminario ed è poi stato ordinato prete da Mons. Aldo Del Monte, in Cattedrale a Novara, il 21 giugno 1980.
Ha iniziato a svolgere il ministero come vicario parrocchiale di Grignasco e parroco di Ara nel luglio 1980. Nell’ottobre del 1982 è stato traferito a Omegna, dove è rimasto come vicario parrocchiale fino al 23 ottobre 1988. Conclusa questa esperienza pastorale è rimasto per altri anni nel Cusio: parroco di Sovazza e Coiromonte, dall’ottobre 1988 al primo marzo del 2000; collaboratore parrocchiale a Nonio dal marzo 2000 al dicembre 2011; di nuovo collaboratore parrocchiale a Omegna, dal gennaio al novembre 2012. Dal primo dicembre 2012 era vicario parrocchiale a Borgomanero. Don Giuseppe, oltre a questi ministeri pastorali, ha pure offerto con generosità la sua collaborazione educativa e spirituale nell’ambito dell’AGESCI.
«Di don Giuseppe – prosegue don Cerutti – ricordiamo la mitezza e la riservatezza. Ha offerto un generoso e umile ministero, talora nel nascondimento. Le problematiche della salute nel corso degli anni lo hanno costretto a un ridimensionamento della responsabilità e dell’impegno pastorale. Su questa condizione di complessiva fragilità fisica si è inserito il Coranavirus che lo ha costretto al ricovero in ospedale con un progressivo e insuperabile peggioramento. Affidiamo questo nostro confratello a Gesù buon pastore perché lo abbia con sé nei pascoli della vita eterna e nella pienezza della Vita, accompagnato dall’intercessione della Vergine Maria e dei Santi. Con la nostra fraterna preghiera siamo vicini anche alle sorelle con le rispettive famiglie».