Non è facile parlare ai bambini di tragedie e stermini, non è facile riferire di fatti a loro lontani due o tre generazioni, non è facile spiegare perché ebrei italiani, e comunque italiani, vennero emarginati dai loro posti di lavoro e dalle scuole, non è facile far capire perché è successo. E non è facile rendere consapevoli che può succedere ancora e che, in modi diversi, già succede nel mondo di oggi.
Eppure ci è riuscito, Antonio Ferrara, scrittore originario di Portici (Napoli), 63 anni, residente a Novara, il mattino di mercoledì 27 gennaio, nel “Giorno della memoria”, intervenuto alla Scuola primaria Marta Magistrini di Cureggio.
Ferrara ha coinvolto in dialoghi di forte empatia, i bambini di quarta e di quinta grazie ad un incontro concordato fra Fondazione Marazza (che sempre più è fulcro culturale di tutto il territorio) e Comune di Cureggio.
Servizio a pagina 5 dell’Informatore di venerdì 29 gennaio.