Non ha pace il monumento che, in via Papa Sarto, a Novara, ricorda il sacrificio di Biagio Franco, agente della Polizia di Stato che qui perse la vita il 2 marzo del 1985 nel tentativo di fermare la fuga di una banda di ladri che stava saccheggiando l’allora pellicceria Arelli. Fu travolto e ucciso dall’auto dei malviventi in fuga.
Lo scorso anno, a maggio, durante il lockdown, ignoti lo avevano vandalizzato, sottraendo la croce in marmo purpureo.
Ora, dopo un accurato lavoro di sistemazione promosso dal Comune di Novara e che ha previsto la posa di un cippo e di una targa, il monumento è stato ricostruito; oggi era prevista l’inaugurazione con le autorità. Ma qualcuno, nella serata di ieri, lunedì 18 gennaio, ancora una volta, ha mancato di rispetto a un uomo delle Forze dell’Ordine, a un uomo che ha dato la vita nell’espletamento del suo lavoro a tutela della sicurezza di tutti, sottraendo la targa commemorativa in ottone che riportava il nome dell’agente, cui nel 2016 è stata assegnata la medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Una targa che era imbullonata al terreno.
Comune, Questura e Prefettura, di comune accordo, non hanno voluto rinviare l’inaugurazione, condannando il vile gesto. Il questore Rosanna Lavezzaro: «Sono passati 30 anni e fa piacere che il ricordo di Biagio Franco sia ancora vivo tra i novaresi e in questa città. È importante rendere omaggio a persone che hanno dato la vita durante il proprio servizio. Biagio Franco, allora, si stava affacciando alla vita, aveva solo 26 anni, una vita davanti. Fa piacere avere qui la vedova. Sono sentimenti autentici, la cui essenza non verrà mai intaccata. Guardare a quello che siamo stati, aiuta a vivere bene il presente”. In riferimento all’ennesimo danno portato al monumento: “Risaliremo ai responsabili del gesto. Un gesto vile e inaccettabile, ma soprattutto incomprensibile. Novara ha sempre dimostrato un grande rispetto per le istituzioni, sorprende che possano succedere fatti del genere”. Il prefetto Pasquale Antonio Gioffrè: “Un gesto vile e da condannare, la sottrazione della targa – ha detto – Abbiamo voluto confermare la cerimonia perché siamo qui per ricordare un caduto in servizio, un caduto che è medaglia d’oro al valor civile. La mia vicinanza alle Forze dell’Ordine e alla vedova”. L’assessore Luca Piantanida, per il Comune di Novara: “Biagio Franco indossava una divisa che portava con passione, una divisa che tutti rispettiamo. Prima qui c’erano una croce e una targa. Ieri sera è stata sottratta la targa. Nel precedente lockdown il monumento era stato vandalizzato e derubato della croce. Noi abbiamo subito voluto provvedere alla sua sistemazione, alla valorizzazione del monumento per il grande spirito di servizio della Polizia, per il rispetto e l’amore che abbiamo per tutte le Forze dell’Ordine che, ogni giorno dell’anno, garantiscono il bene comune, la nostra sicurezza”.
Presenti alla cerimonia la vedova del poliziotto, Rosanna Vermiglio, e tanti altri agenti, anche molti che con Biagio Franco avevano lavorato, lo avevano conosciuto. Presente il presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato (Anps), Roberto Bosco, e altri membri dell’associazione.
A benedire il monumento, don Fabrizio Poloni, cappellano della Polizia di Stato, che, in chiusura di cerimonia, appresa dal questore la notizia della scomparsa del padre dell’agente proprio ieri, ha invitato tutti alla preghiera.
Nell’ottobre del 2019 è stato intitolato a Biagio Franco lo slargo adiacente alla Questura di Novara, su proposta del sindacato Siulp.
Non è la prima volta che il monumento che ricorda l’agente scelto di Polizia viene preso di mira dai vandali. Oltre all’episodio dello scorso anno e quello di ieri sera, negli anni passati si sono verificate altre analoghe situazioni.