Si è tenuto nel pomeriggio di oggi, lunedì 4 gennaio, davanti a Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara, il sit-in di solidarietà a favore di Patrick Zaki, promosso da Comune di Novara, InOltre Alternativa Progressista e Amnesty International. A introdurre l’iniziativa a favore dell’attivista egiziano arrestato nel febbraio scorso dalle autorità del proprio Paese con l’accusa di “aver tentato di rovesciare il regime al potere” e per una tesi sull’omosessualità, il vicesindaco Franco Caressa e altri consiglieri a Palazzo Cabrino.
“Come già accaduto qualche settimana fa per chiedere giustizia per Ahmadreza Djalali – ha riferito Caressa – ancora una volta Novara fa sentire la sua voce a tutela dei diritti umani e della libertà. Oggi, come quando accaduto per Ahmadreza, vogliamo che la nostra voce giunga sino in Egitto. Questo oltre ogni colore politico”. Zaki stava frequentando il master in studi di genere e delle donne all’Università di Bologna, dove il Comune si è impegnato a ottenere per lui la cittadinanza onoraria italiana. La manifestazione è nata grazie all’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno presentato nell’ultimo consiglio comunale dalla consigliera di minoranza Sara Paladini (Partito Democratico), che era presente oggi all’iniziativa. Con i consiglieri e tanta altra gente, anche i rappresentanti novaresi di Amnesty International, a partire da Vincenza Laccisaglia, e l’avvocato Alessandro Brustia, presidente della Camera Penale di Novara.
All’ingresso del Municipio è stata collocata una riproduzione dell’opera di Francesca Grosso, dedicata proprio a Zaki.