Furto al cimitero di Baveno. Ignoti hanno divelto e rubato l’aquila di bronzo che campeggiava sulla tomba del generale di Squadra aerea pilota Stefanio Fedeli e di sua moglie Carmen Giudici. L’atto vandalico sarebbe avvenuto tra la sera di martedì 8 e la mattina di giovedì 10 dicembre. Nel rubare l’aquila, i ladri hanno danneggiato anche il basamento in granito rosa. I famigliari hanno denunciato il fatto ai Carabinieri della Stazione di Stresa.
Il generale Fedeli (1895-1961) era nato ad Asti da una storica famiglia monzese. Nel 1914 si era arruolato volontario come allievo ufficiale pilota brevettandosi l’anno successivo. Aveva partecipato alla Grande Guerra, alla campagna della Cirenaica, alle trasvolate mediterranee ed alle seconda guerra mondiale sul fronte dell’Africa Orientale.
È stato ferito in combattimento due volte e, dal 1941 al 1946, è stato trattenuto dagli inglesi come prigioniero di guerra in India. Ha avuto modo di pilotare insieme a Gabriele D’Annunzio, Italo Balbo e al duca Amedeo di Savoia-Aosta. È stato insignito di due medaglie di bronzo ed una Croce al valor militare nonché di altre prestigiose onorificenze militari e cavalleresche.
Nel 1947 ha acquistato casa a Oltrefiume di Baveno, intessendo un rapporto di profonda collaborazione ed amicizia con don Piero Udini. In quegli anni ha svolto inoltre il servizio di organista per la piccola parrocchia, spendendosi anche in opere di carità.
Dopo la prematura morte, avvenuta a Rapallo nel 1961, la moglie Carmen con i figli Loris e Jacopo hanno continuato ad abitare sul Lago Maggiore dove ancora oggi gli eredi risiedono.