Carini: «un ponte Bailey parallelo a quello crollato ma più a monte per non intralciarne la ricostruzione»
La decisione di chiudere il ponte di Romagnano Sesia e la sua successiva riapertura sono state prese del sindaco Alessandro Carini, in qualità di autorità territoriale di Protezione civile competente per tutte le urgenze. Un ruolo che il primo cittadino d Romagnano ha assunto, nella notte tra il 2 ottobre e il 3 ottobre scorsi, durante l’emergenza per la piena del Sesia che in seguito ha portato al crollo del ponte, in quanto sul posto non era presente nessun funzionario degli enti preposti. Queste le spiegazioni fornite dal sindaco nel corso del Consiglio comunale, che si è svolto nella serata di venerdì 23 ottobre 2020 nell’aula consiliare del municipio di Romagnano. A seguito della richiesta presentata dai gruppi di opposizione, l’assemblea civica si è riunita in seduta straordinaria proprio per ricostruire il processo decisionale nella gestione dell’emergenza metereologica dei giorni 2 e 3 ottobre 2020. Il primo cittadino ha spiegato che sin dalle 10 di venerdì è stato aperto il Centro operativo intercomunale (Coi) di Borgomanero, al quale il Comune di Romagnano ha aderito attraverso una convenzione, che ha informato le prefetture della moderata criticità per rischio idrogeologico dichiarata dall’Arpa nel proprio bollettino e da quel momento il territorio è stato monitorato costantemente. Nella sua ricostruzione, il sindaco ha spiegato che a seguito della caduta di un albero che ha tranciato i fili della corrente attorno a mezzanotte e mezzo, tutto il paese è rimasto senza luce e anche le reti di telefonia mobile erano interrotte: via radio ha richiesto al Coi un intervento urgente e successivamente attorno all’1,30 ha disposta la chiusura del ponte dandone comunicazione, tramite il Coi, alla prefettura e alla Provincia. «In seguito, nella mattinata di sabato, poiché il livello del fiume era costantemente in discesa e non presentava condizioni di criticità visibili, dal momento che si riteneva fondamentale la riapertura di un un’importante arteria stradale, avendo inviato due comunicazioni sull’intenzione di riaprire il ponte e non avendo ricevuto nessun riscontro in negativo, ma solo solo un invito a verificare se era in arrivo una nuova piena, il ponte veniva aperto» ha spiegato Carini. Il sindaco ha sottolineato come «in ogni caso il crollo del ponte sia dovuto, non alla piena ma allo scalzo erosivo del pilone, che ne ha determinato il crollo, quindi a possibili carenze manutentive o a eventi non previsti, tutte attività di competenza provinciale e non comunale».
Tre le priorità dell’amministrazione comunale. «Sin dalla prima visita del presidente della Regione dopo il crollo, abbiamo chiesto che venisse data la priorità alla messa in sicurezza dell’alveo e degli argini e alla rimozione dei detriti e per questo ringrazio la Provincia che si è subito adoperata» spiega il primo cittadino. La seconda priorità è la ricostruzione del ponte con la nomina di un commissario ad hoc per velocizzare la ricostruzione – nomina che a oggi, precisa il sindaco, non è ancora avvenuta nonostante le anticipazioni di stampa – e la terza è, in attesa della ricostruzione, di garantire un collegamento con la metà del paese che si trova sull’altra sponda del Sesia. Il Comune ha anche chiesto un incontro urgente alla Regione per sottoporre un progetto di un ponte Bailey parallelo a quello crollato, ma da realizzare più a monte per non intralciarne la ricostruzione, progetto per il quale l’amministrazione ha individuato una ditta privata in grado di realizzarlo dopo che il Genio aveva espresso parere sfavorevole.
Le opposizioni chiedono una commissione speciale per la ricostruzione – Donetti: «il Piano di protezione civile presenta gravi manchevolezze»
Anche per i rappresentanti delle opposizioni Alessandro Pettinaroli, Renzo Donetti e Matteo Martelli è fondamentale che si proceda innanzitutto alla messa in sicurezza dell’alveo e degli argini del Sesia, per evitare esondazioni. «Avevamo richiesto la seduta straordinaria per avere delle risposte per poter capire come si era svolto il processo decisionale – spiega Pettinaroli -. Malgrado alcuni temi da noi proposti non siano stati soddisfatti (ad esempio la carenza ed inadeguatezza delle pochissime ordinanze emesse, o la mancanza di un servizio di allerta alla popolazione più esposta al rischio esondazione), il Consiglio si è svolto nel pieno rispetto tra le parti, diventando in tal modo un dibattito costruttivo tra maggioranza e opposizione». Ma, nel suo intervento, Renzo Donetti ha sottolineato che il Piano di protezione civile del Comune di Romagnano Sesia, approvato nel 2015, «presenta gravi manchevolezze: la descrizione del territorio è affidata a una sola riga mentre, per esempio, quello del Comune di Maggiora dedica una pagina intera alla descrizione dei rii. Il personale del Coi può non conoscere la situazione di Romagnano e, se si basa su questa scarna descrizione, non può valutare il reale pericolo di esondazioni. Il Comune non ha speso un giorno di lavoro su questo Piano».
Le opposizioni hanno manifestato la loro a piena disponibilità alla collaborazione, richiedendo la formazione di una Commissione speciale destinata alla ricostruzione. Da parte della amministrazione comunale, è stata dichiarata la massima disponibilità a una collaborazione al fine del raggiungimento del risultato; il sindaco ha proposto anche una mozione unitaria per richiedere all’Aipo, l’autorità fluviale competente, la pulizia del greto del Sesia.