Truffa del “Caro Nipote” a Novara: in manette marito e moglie

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Un coppia, marito e moglie, è finita in manette per la truffa ormai nota come quella del “Caro Nipote”. A fermarla, la Polizia di Stato di Novara. 

È successo tutto qualche giorno fa. Gli agenti della Squadra Mobile, in servizio antirapina, hanno notato due giovani a bordo di uno scooter aggirarsi in maniera sospetta in una via di Sant’Agabio. Il passeggero del ciclomotore è sceso e si è avvicinato a un’abitazione, dalla quale è uscita una donna anziana che, molto agitata, dopo aver parlato al telefono del giovane, gli ha consegnato un pacchetto.

Il ragazzo è salito nuovamente a bordo dello scooter e, seguito dall’equipaggio in borghese, si è diretto nel parcheggio di un supermercato, dove si è incontrato con un uomo, arrivato in auto, al quale ha immediatamente consegnato il pacchetto ricevuto, poco prima, dall’anziana donna.

L’uomo ha però notato gli agenti di Polizia e, cercando di disfarsi del pacchetto, lo ha velocemente consegnato a una donna che si trovava a bordo della sua auto: a sua volta, il pacchettino è stato dato a una ragazzina seduta a fianco, che lo ha nascosto sotto i vestiti.

Gli agenti sono quindi intervenuti e hanno sottoposto tutti a controllo. È così emerso che il pacchetto conteneva diversi monili in oro.

È stato dunque chiesto all’anziana che cosa fosse accaduto e la donna, una 83enne novarese, ha riferito di aver ricevuto una telefonata dal “figlio” che, con la scusa di un grave incidente stradale effettuato con torto, aveva bisogno di denaro contante oppure gioielli per risarcire immediatamente la controparte, altrimenti avrebbe rischiato di essere arrestato.

Per paura delle gravi conseguenze che potevano capitare al “figlio”, aveva quindi consegnato a un giovane, indicato come “segretario dell’avvocato che seguiva la vicenda”, un pacchetto contenente tutti gli oggetti in oro che custodiva in casa.

La coppia fermata L.D. di 45 anni e B.B. di 31 anni, risultati essere marito e moglie, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio, è stata pertanto tratta in arresto nella flagranza del reato di truffa aggravata perché commessa ai danni di un’anziana. Il giovane che materialmente ha ritirato il pacchetto, essendo minorenne, è stato invece segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino per il medesimo reato.

Il Gip del Tribunale di Novara, su richiesta della Procura della Repubblica di Novara, che ha condiviso il grave quadro accusatorio emerso, ha convalidato l’arresto della coppia, disponendo per L.D. la custodia cautelare in carcere mentre per B.B. la custodia cautelare agli arresti domiciliari, avendo la coppia due figli minorenni, tra cui la ragazzina alla quale è stato consegnato il pacchetto.

La Polizia ricorda ai cittadini e in particolare alle persone anziane di porre molta attenzione alle telefonate che ricevono, soprattutto se riguardano richieste urgenti di denaro o gioielli; è probabile che in questi casi si trovino vittime di un tentativo di truffa, che in molti casi viene portato a termine. Questa tipologia di reati è molto odiosa perché colpisce le persone anziane facendo leva sugli affetti più cari e molte volte porta alla consegna di oggetti in oro che, oltre al valore economico, hanno un valore affettivo ben più rilevante.

In caso di ricezione di questo tipo di telefonate, si esorta a contattare immediatamente il 112 (Numero Unico di Emergenza), possibilmente con un cellulare, per un pronto intervento da parte del personale delle Forze dell’Ordine.