Inauguarata a Grignasco nel tardo pomeriggio dello scorso 14 agosto, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, meglio conosciuta come Gésa Vègia, la mostra di manufatti in ceramica del professor Antonio Di Bari e di alcuni suoi allievi grignaschesi e non. Alla cerimonia inaugurale era presente il sindaco di Grignasco, Katia Bui, accompagnata da alcuni componenti di maggioranza del consiglio comunale. Il primo cittadino, prima di procedere al taglio del nastro, affidato per l’occasione a una delle artiste più giovani, ha innanzitutto ringraziato a nome dell’amministrazione comunale gli artisti, ma ha anche e soprattutto ricordato che è consentito l’ingresso al massimo sei persone all’interno della mostra per rispettare le norme anti-Covid. Sempre prima del via libera ufficiale, ha preso la parola il professor Di Bari per spiegare brevemente alcune delle tecniche impiegate per le ceramiche. Le opere esposte sono state tutte realizzate dall’ex docente di educazione artistica alle scuole medie locali attualmente in pensione, assieme da altri appassionati di ceramiche tra cui anche suoi ex alunni. Ecco i loro nomi: Renata Zeffrida Zarattini, Simona Leonado, Denise Marchese e Gaia Allegra “Al Buteghin Lab”, Ester Gallo, Chiara Parachini, Adele Chirico, Sofia Pietralunga, Giulia Pomposelli, Francesca Falà, Aurora Castioni, Elisa Pigino. Oltre alle loro opere, verranno esposte anche alcune sperimentazioni dei soci che frequentano il laboratorio di ceramica Taaf di Carpignano. Durante il periodo espositivo, verranno anche effettuati due laboratori sperimentali che si terranno il 22 e il 29 agosto, a partire dalle ore 15. Per informazioni e iscrizioni è possibile inviare una mail a: proloco.grignasco@gmail.com, oppure telefonare a Daniela al numero 34719476844. La mostra resterà visitabile fino al 30 agosto 2020, dal giovedì alla domenica dalle 15 alle 19. In occasione del 15 agosto vi è stata anche un’apertura serale: tra i visitatori vi è stato anche il cardinal Giovanni Lajolo, che si trovava a Grignasco in occasione dei festeggiamenti patronali.
Barbara Navazza