Sulla carta, le tasse comunali sono destinate ad aumentare a Romagnano Sesia nel prossimo triennio per coprire il disavanzo di bilancio del Comune. Ed è quanto l’amministrazione civica ha ufficialmente comunicato alla Corte dei conti nel piano di rientro del disavanzo di 1.372.741,11 euro al 31 dicembre 2019. Ma, da parte della giunta guidata da Alessandro Carini, c’è l’impegno a portare degli investimenti sul territorio che possano generare nuove risorse che consentano di evitare l’aumento delle imposte. È questo quanto è emerso nel Consiglio comunale del 7 agosto scorso, che ha approvato (con il voto contrario delle opposizioni) il piano di rientro del disavanzo e il bilancio di previsione 2020-2022, in una seduta nella quale maggioranza e minoranza hanno dialogato all’insegna del fair play, in una cornice di pubblico scarna (sei persone, tra le quali due giornalisti), complici la calura estiva e il periodo ferragostano.
All’inizio della seduta, il vice sindaco e assessore al Bilancio, Elena Scolari, ha ricordato le vicende che hanno portato alla formazione del “buco” di bilancio e poi ha illustrato le cifre del piano di rientro che suddivide «gli importi in maniera calmierata»: 357.580,37 euro per il 2020, 477.580,37 euro per il 2021 e 537.580,37 euro per il 2022. Per l’anno corrente, nessun aumento delle aliquote e ripiano previsto facendo ricorso alle economie di spesa (rinegoziazione dei mutui, riduzione negli acquisti di beni e trasferimenti di servizi e nei trasferimenti alle associazioni), ma per il 2021 e il 2022 il piano prevede maggiori entrate per 150mila euro annui a seguito dell’aumento delle aliquote dell’Imu e dell’addizionale Irpef. «L’aumento delle aliquote è l’estrema ratio: ci stiamo impegnando a portare degli investimenti sul territorio per far sì che siano un volano per ulteriori investimenti – ha sottolineato Scolari –. Preferiamo dire alla Corte dei conti che aumentiamo le aliquote e lavorare per poi non farlo, piuttosto che il contrario».
Renzo Donetti, consigliere di minoranza di “Insieme per Romagnano”, ha sottolineato che si tratta di «un aumento abbastanza consistente della tassazione comunale» e ha affermato che «sarebbe stato molto più interessante sapere quali sarebbero questi investimenti che potrebbero annullare gli aumenti delle imposte». Donetti ha evidenziato che è un bell’impegno, quello espresso dall’amministrazione di fare in modo che la situazione finanziaria non ricada sulle tasche dei cittadini, «ma non è suffragrato da nessun dato al momento … non si può dire che i cittadini non avranno conseguenze».
Scolari ha risposto spiegando che «non abbiamo sufficienti elementi in questo momento per dire qualcosa di diverso» ma le speranze sono riposte nella chiusura del piano direttore commerciale e nella conseguente infrastrutturizzazione migliore della viabilità. «In questo momento riteniamo più corretto approvare una previsione di rientro con l’aumento delle imposte, sperando di ritrovarci tra qualche mese e poter dire che la situazione è diversa» ha concluso.
Matteo Martelli, consigliere d’opposizione nella fila di “Insieme per Romagnano”, in riferimento alla lettera in cui si afferma che «il peso del debito non graverà sulle tasche dei cittadini nei termini paventati», ha ricordato che «più della metà del debito nel triennio verrebbe coperta dall’aumento delle tasse. Se non aumentassero, ne sarei soltanto felice, ma credo sia sostanzialmente impossibile… La minoranza non ha nessuna intenzione di terrorizzare la cittadinanza, semplicemente enuncia i dati di fatto». L’assessore Scolari ha ammesso che «un debito così elevato non si ripiana in questo momento senza pensare di aumentare le aliquote perché diremmo il falso, ma l’aumento delle aliquote è previsionale». «Sperando in un grosso investimento che piova dal cielo, potremmo evitarlo» ha replicato Martelli e Scolari ha concluso affermando «stiamo cercando di seminare per raccogliere buoni frutti».